Tempi duri per i pirati del calcio in tv, e non solo. Le piattaforme stanno per sgretolarsi a colpi di multe.
Le ultime direttive in merito alle politiche contro gli streaming illegali che avvolgono del tutto il mondo del calcio, dello sport in tv e di qualsiasi altro prodotto televisivo, sul web e quant’altro, veicolato attraverso le più note piattaforme di intrattenimento. Gli ultimi anni, la situazione è diventata davvero incontrollabile, e oggi gli abbonamenti illegali legati alle IPTV praticamente abbondano in ogni parte d’Italia a danno delle aziende detentrici dei vari diritti di trasmissione e di quanti, onestamente sottoscrivono contratti spesso poco economici per assistere a quel prodotto specifico.
Negli ultimi mesi, il Governo ha annunciato una stretta importante contro la pirateria e lo streaming illegale. Poche settimane fa, l’annuncio dell’attivazione di uno specifico strumento capace di smascherare all’istante i segnali illegali e disattivarli, di fatto. In realtà, la partenza dei lavori dello strumento in questione, programmato per lo scorso 8 dicembre, non è mai realtà avvenuta e tutto sembra ora, essere stato rinviato al nuovo anno.
Stop allo streaming: il programma per il prossimo anno con tutti i dettagli
La piattaforma anti pirateria, sarebbe dovuta “entrare in servizio” lo scorso 8 dicembre in occasione della gara di campionato di Serie A Juventus – Napoli. Tra attesa e curiosità, si aspettava insomma quel momento per capire cosa sarebbe potuto succedere. Invece niente, la piattaforma stessa, in realtà non è mai partita.
Tutto rimandato al 2024, almeno questo è quello che sta veicolando in queste ore ed è quello che sperano, indubbiamente, milioni di italiani che chiedono che in qualche modo possa essere fatta giustizia. Oggi, secondo stime ufficiali, si parla di circa 3 milioni di abbonati all’IPTV, il famigerato “pezzotto” per intenderci. Numeri cresciuti a dismisura anno dopo anno.
Stando a quelle che sono le ultime disposizioni in merito, la risposta da parte delle istituzioni è arrivata nei mesi passati con una serie di decisioni in merito alle eventuali pene per chi colto a utilizzare tale sistema a pagamento (mediamente 10 euro al mese o anche meno). Reclusone da 1 a 4 anni e multe che possono arrivare fino a 2000 euro, chiaramente le conseguenze del tutto sono da intendere a livello penale.
In quanto ai danni prodotti dallo streaming illegale negli anni, si parla di una cifra come 14 milioni di euro nel 2017 e 41 milioni nel 2022. Soddisfatta delle premesse, per ora, di questa specifica futura operazione è sicuramente Dazn, al momento detentrice in esclusiva dei diritti di trasmissione del massimo campionato di calcio italiano, che in una nota ha cosi di recente dichiarato: “La pirateria non può più essere considerata un positivo fenomeno di costume. Bisogna promuovere una cultura a tutela dei consumatori che faccia capire i seri pericoli in cui incorre chi guarda un contenuto in maniera illecita”. L’attesa, insomma, per vedere i primi risultati contro la pirateria streaming, potrebbe durare davvero poco.