Studente precipitato, la scuola reagisce in modo allucinante

Il Liceo Savoia si sta rendendo protagonista di qualcosa d’incredibile con la comparsa di alcuni divieti che fanno francamente sorridere se non piangere

Gli adulti, specialmente se fanno parte di una scuola, dovrebbe essere lucidi, dimostrare e avere intelligenza e saggezza, ma anche un certa elasticità e lungimiranza. Al Liceo Savoia di Ancona, tutto questo sembra venire meno, almeno da quello che si è venuto a sapere nelle ultime ore. Già perché nella scuola dove purtroppo un ragazzo si è buttato giù dalla finestra e che tanto clamore ha creato, da qualche giorno sembrano siano comparsi alcuni divieti come quello di affacciarsi alla finestra. Si, avete capito bene, la scuola è tappezzata di queste piccoli manifesti sulle finestre ma anche sui muri della scuola per chiedere ai ragazzi di non affacciarsi, col terrore da parte dei ragazzi di poter solo aprire le finestre stesse. Davvero complimenti.

Il cso
L’ingresso del Lice di Ancona dove è caduto lo studente (Facebook ascolicityrumors.it)

 

Allora c’è il timore che possa succedere di nuovo“. L’allarme tra i genitori dei ragazzi iscritti al liceo Savoia è già scattato e sono naturalmente in subbuglio dopo la comparsa dei famosi cartelli. Su alcuni pare ci sia scritto “Vietato scavalcare” (davvero un gran bel messaggio, doppi complimenti ndr), sul altri semplicemente “vietato affacciarsi“. L’unica ipotesi, ma non è certo una giustificazione, è che potrebbe anche essere stata un’idea partorita dagli ispettori che ha inviato Valditara, ma se fosse così, i dirigenti della scuola avrebbero potuto e dovuto spiegare che non è certo il messaggio giusto.

La scuola e la Preside restano in silenzio: esempio pessimo

La caduta
Il punto dove è caduto lo studente al Liceo Savoia (Facebook Ascolicityrumors.it)

 

E’ naturale che questi cartelli siano spuntati per quanto è accaduto con la grave caduta del ragazzo che si è gettato dal terzo piano del palazzo lo scorso 17 febbraio, pare dopo aver ricevuto un 2 e una nota didattica per un’interrogazione andata male. Per fortuna è salvo, si sta riprendendo e non è più in pericolo di vita, anche se poi il suo percorso sarà altro. Il ragazzo è ancora in convalescenza al Salesi, ma tra i ragazzi c’è ancora parecchia preoccupazione per quello che è accaduto. “La sensazione che danno questi cartelli è che la scuola non sia sicura” scrivono diversi genitori sui sociale.

Dalla scuola non arriva nessun commento. La preside Maria Alessandra Bertini, l’unica che dovrebbe parlare, argomentare, replicare e spiegare resta in silenzio, come succede sempre in Italia perché nessuno si prende mai la responsabilità delle azioni che compie o del ruolo che occupa. Bella lezione e bell’esempio che si sta dando a questi ragazzi, sia con i cartelli, che restano una cosa allucinante, ma anche e soprattutto per il silenzio, anche nei confronti dei ragazzi. Gli adulti si dovrebbero comportare da adulti e non nascondersi, come invece si sta facendo, rispettando, ci mancherebbe, una questione delicata come questa. Ma l’esempio e quello che sta venendo fuori da tutto questo è pessimo.

 

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