In un incidente stradale mortale perse la vita un ragazzo di 26 anni, condannato l’amico che guidava l’auto su cui viaggiavano entrambi.
Un gravissimo incidente stradale avvenuto nell’ascolano nell’autunno del 2020 ha segnato per sempre un gruppo di giovani amici ascolani. Uno di loro perse la vita nello schianto, l’amico che era alla guida è stato condannato per omicidio stradale.
La vittima si chiamava Jacopo Bachetti, aveva 26 anni e lavorava come barman. Viaggiava su un”Audi TT, condotta dall’amico Maurizio Belloni, 28 anni, all’epoca 23enne. La sera del 14 novembre 2020, in piena pandemia e con il coprifuoco in vigore, i due amici stavano tornando a casa quando la loro auto finì fuori strada lungo la provinciale per Venagrande, frazione di Ascoli Piceno.
L’auto precipitò in una scarpata, per 25 metri. Nel gravissimo schianto Jacopo Bachetti rimase gravemente ferito e morì poco dopo all’ospedale Mazzoni di Ascoli. Per questa morte, l’amico Maurizio Belloni è stato condannato dal gip di Ascoli Piceno ma per la famiglia di Bachetti la condanna è troppo lieve.
Ragazzo morto in incidente stradale, condannato l’amico alla guida
Il pubblico ministero del tribunale di Ascoli, Cinzia Piccioni, aveva chiesto per Maurizio Belloni una condanna a sei anni e otto mesi di reclusione per omicidio stradale e lesioni gravi, a seguito della morte dell’amico Jacopo Bachetti nel gravissimo incidente stradale del 14 novembre 2020 sulla strada provinciale per Venagrande. Il gip di Ascoli, Barbara Caponetti, lo ha condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione. Una pena inferiore a quella chiesta dal pm e che ha deluso la famiglia Bachetti che si aspettava una condanna più severa. Ora si attendono le motivazioni della sentenza, che sarà impugnata in appello.
La tragica sera del 14 novembre 2020, Bachetti e Belloni erano insieme a una ragazza a bordo di una vettura Audi TT cabrio, stavano rientrando a casa poco prima che scattasse il coprifuoco. Belloni era alla guida e, dopo aver superato una Polo su cui viaggiavano altri amici, pers il controllo dell’auto mentre entrava in una curva successiva.
Nell’uscire fuori strada, l‘auto urtò un cassonetto e poi precipitò per 25 metri nella scarpata, con un dislivello di 17 metri, ribaltandosi. Tutti gli occupanti, che non indossavano cinture di sicurezza, furono sbalzati fuori dall’auto di cui si era aperta la cappotta. Purtroppo, nello schianto Jacopo Bachetti subì le lesioni più gravi che gli costarono la vita.
Le parti attendono la motivazione della sentenza di condanna. Il difensore di Belloni ha annunciato che farà ricorso in appello.