Viabilità delle strade compromessa, quasi 400 i cantieri che devono ancora essere chiusi

Gru e impalcature ovunque: sono 339 i cantieri attivi. Grossi problemi anche per la viabilità: le zone più interessate 

L’Italia si trova in una fase di profonda trasformazione. Alcune città, note anche per il loro ricco patrimonio storico e culturale, sono oggi caratterizzate da una presenza quasi onnipresente di cantieri.

cantieri che devono essere chiusi
Ancora lavori in corso! – ascoli.cityrumors.it

La città di Ascoli Piceno non è da meno: sono ben 339 i cantieri attivi al momento. Questo fenomeno non è solo il risultato diretto degli sforzi di ricostruzione post-terremoto ma rappresenta anche la fase cruciale per la salvaguardia del patrimonio immobiliare cittadino. Con 743 pratiche ammesse a contributo, di cui 339 già finanziati e avviati, Ascoli si configura come un vero e proprio laboratorio urbano dove il passato incontra il futuro attraverso lavori di restauro e rinnovamento.

L’effetto dei cantieri non si limita alla sola estetica della città ma incide profondamente anche sulla viabilità e sulla quotidianità dei suoi abitanti. Vie storiche strette ora ospitano file continue di impalcature che modificano l’aspetto delle strade rendendole simili a veri e propri tunnel temporanei. Via delle Torri ne è un esempio lampante con la sua atmosfera da galleria artificiale creata dalle strutture dei cantieri. Questa situazione comporta inevitabilmente modifiche alla circolazione veicolare con inversioni di marcia temporanee e deviazioni che mettono alla prova la pazienza degli ascolani.

Ascoli, tantissimi soldi investiti nei cantieri: la situazione

Nonostante le difficoltà immediate legate alla gestione dei cantieri e all’impatto visivo sul tessuto urbano storico, questi lavori rappresentano un investimento significativo per il futuro della città.

cantieri Ascoli
Ancora tantissimi i cantieri aperti ad Ascoli – ascoli.cityrumors.it

L’Ufficio speciale per la ricostruzione ha erogato finanziamenti per un totale di 432 milioni di euro destinati ai progetti nel territorio capoluogo fino al 31 maggio scorso, su richieste complessive che ammontano a circa 656 milioni. Questo impegno finanziario testimonia l’intenzione non solo di ripristinare ciò che è stato danneggiato dal sisma ma anche di migliorare la resilienza del patrimonio edilizio cittadino.

Gli ascolani sono chiamati a convivere con questa realtà fatta di gru, impalcature e deviazioni stradali ancora per qualche tempo. La sfida è quella di mantenere vivo lo spirito comunitario senza perdere d’occhio l’obiettivo finale: una città più sicura, bella ed efficiente dal punto vista urbanistico ed energetico. Il processo è lungo e complesso ma necessario; passaggio obbligato verso la normalizzazione post-terremoto che vedrà Ascoli rinascere dalle sue macerie più forte ed accogliente che mai.

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