Ascoli Piceno viene anche chiamata la Città delle Torri. Qui prima erano state erette ben 200 torri. Adesso ne sono rimaste intatte solo 7. Scopriamo insieme la loro storia
Nel lontano XIII secolo, il Clero, per mostrare il suo sfarzo, decise di erigere tantissime torri in tutta Italia.
Solo ad Ascoli Piceno se ne contavano 200.
Le Torri venivano costruite sia come difesa passiva (i difensori buttavano olio bollente, frecce e pietre dalle finestre su chi li attaccava), sia come simbolo di potere e di ricchezza.
Solitamente, questi monumenti venivano fatti costruire dalle famiglie più importanti della città.
Con l’arrivo di Federico II, noto ghibellino, quasi la metà vennero buttate giù, per la precisione 91, perché appartenevano a delle famiglie guelfe.
Adesso ad Ascoli Piceno si possono vedere solo 7 torri intatte che sono diventate qualcos’altro.
Scopriamo insieme le più note
Le 7 torri ancora in piedi ad Ascoli Piceno: ecco a cosa servono
Ora ad Ascoli Piceno si possono vedere 90 torri manufatte, di cui 7 ancora integre e 2 che sono diventate campanili di chiese.
Conosciamo segreti delle più note.
1) Torri gemelle
In Via delle Torri, si possono vedere questi monumenti che prima appartenevano alla famiglia dei Merli nel 1885.
Davanti alla Chiesa di Sant’Agostino, sono posizionate queste torri.
Alte circa 25 metri, queste sono state costruite tutte in travertino. Presenti diverse feritorie e in alto hanno due grossi ed alti finestroni.
Le torri si trovano accanto al palazzetto della famiglia Merli, costruito nell’800 dall’architetto Cantalamessa.
2) Torre degli Ercolani
In Via dei Soderini, questa torre è sata costruita accanto al Palazzetto Longobardo, quindi esistono dall’XI secolo.
Sotto il tetto è possibile vedere un motivo a treccia. La torre è alta 35 metri e piano piano che sali, la sezione va a rimpicciolirsi.
In questo modo è più facile sostenere le sollecitazioni fatti dai carichi più pesanti verso il basso.
Alla destra della torre c’è una via di fuga, fatta con ponteggi in legno poggiati su delle sporgenze di pietra.
La porta d’ingresso presenta una cornice triangolare con fenditura orizzontale.
La torre e il Palazzatto longobardo non hanno punti che li uniscano. In questo modo, i due corpi distinti risentono meno delle scosse date da un possibile terremoto.
3) Torre di San Venanzio
Del XII secolo, questa è una torre che è diventata campanile della Chiesa di San Venanzio.
Alta 30 metri, la torre presenta una cornice doppia di conci furati, utili per la difesa, ma anche per poggiare gli stendardi e i vessilli in caso di festeggiamenti religiosi o civili.
Presenti in città anche delle case-torri utilizzate per difesa, ma anche per emblema.
Una si può vedere inglobata con il Palazzo Malaspina, ma non è qui la nuova sede del Servizio Diritto allo studio e Università. E’ evidente la “sgrugnatura”, uno sfregio, fatto dalla magistratura della città al Marchese Malaspina colpevole di omicidio.