Metaverso e web 3.0, solo una grossa bolla di sapone? Che fine ha fatto la rivoluzione di internet

Una domanda che ci poniamo in molti, Metaverso e Web 3.0, che fine ha fatto la enorme e annunciata rivoluzione di Internet? Era solo una grossa bolla di sapone?

Il mondo di internet crea sempre una grande curiosità, con novità sempre in arrivo e rivoluzioni annunciate con grande clamore dai grandi gestori del web. Uno degli eventi più attesi e decantati era sicuramente l’arrivo del Metaverso, questo nuovo mezzo online che ci avrebbe permesso di aggiungere alla nostra vita una realtà virtuale.

Metaverso e web 3.0 una rivoluzione attesa o solo una bolla di sapone?
Lezione Universitaria nel Metaverso (Fonte Ansa) – ascoli.cityrumors.it

La pubblicità era stata clamorosa, tra consensi e dissenso, questa rivoluzione sembrava imminente e inevitabile come se tutti da lì a poco sarebbero stati nella realtà virtuale e non più nella vita reale.

Nonostante l’inizio molto pubblicizzato e qualche notizia clamorosa si può dire che il Metaverso e gli altri universi virtuali non siano mai realmente partiti e siano rimasti dei semplici esperimenti che sono ancora lì in attesa di un traffico sufficiente di utenti per rimanere in piedi. Gli iniziali investimenti nelle realtà virtuali erano una scommessa, anche un po’ condizionati da un mondo che arrivava da una pandemia e che quindi aveva bisogno di un mondo virtuale con cui lavorare e avere contatto in qualche modo con le altre persone.

La rivoluzione di internet è ancora lontana

Nel corso di questi ultimi due anni soprattutto si è sempre sentito parlare di meno di questi universi virtuali e sono anche spariti man mano gli esperimenti che avevano fatto. Dalla partita di calcio, al concerto, trasmessi in questi mondi virtuali ancora molto grezzi e totalmente lontani dalla realtà. Il metaverso è lontano.

La rivoluzione del web deve attendere? il Metaverso era solo una bollla di sapone
Robot per avatar da utilizzare anche nel Metaverso (Fonte Ansa) ascoli.cityrumors.it

Oggi, al più, si potrebbe parlare di metaversi, al plurale. Singole applicazioni, magari utili ma frammentate. Più simili a siti privi di collegamento che a quello che il nuovo mondo ambisce a essere: il prossimo web

Dopo una grande spinta inziale, data un po’ dalla curiosità verso la novità, il Metaverso ha avuto un grosso calo, gli investimenti ci sono ancora, ma meno ingenti e assurdi come quelli che si sentivano fino a circa un anno fa, con terreni virtuali venduti per svariati migliaia di euro in prospettiva di una crescita esponenziale futura. Negli universi virtuali sono quattro gatti, e anche le aziende ultimamente hanno un po’ abbandonato questa via, per adesso.

Oggi i metaversi sono costituiti da progetti di realtà estesa (che include quelle virtuale, aumentata e mista). L’Osservatorio ne ha analizzati 231. Tra i consumatori, una porzione consistente è assorbita dai settori turismo-arte e retail. Da soli costituiscono quasi il 60% delle applicazioni. Come spesso accade in queste situazioni, molte aziende si sono fermate allo step precedente, dove l’utenza si sente più a suo agio e sfrutta al meglio queste opportunità.

La realtà aumentata è ormai parte della nostra quotidianità, soprattutto nel turismo, nei musei e ovunque possa servire qualche informazione ed esperienza visiva in più. Si scannerizza un codice QR e dal telefono ci viene mostrata una cosa che nella realtà non vediamo. Più utile e meno complicata di un universo virtuale. Il Metaverso non è morto, è in attesa, forse tra qualche anno, le cose cambieranno e avrà il suo annunciato successo.

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