Tra i luoghi più paurosi e pericolosi al mondo, c’è un’isola nell’arcipelago delle Andamane.
A causa della modernizzazione, delle scoperte geografiche, della televisione, dell’informazione libera e immediata, tutto il mondo è diventato paese, siamo tutti civilizzati e conduciamo vite quasi simili. Nonostante le differenze culturali, religiose, politiche, sociali e climatiche, gli abitanti del mondo hanno sempre qualcosa in comune: la civiltà.
Nessuno di noi vive più come nella Preistoria o in modalità strettamente selvagge, o meglio, è quello che si pensava, invece, esiste una tribù che è rimasta incontaminata e che non ha nessuna voglia di accedere al mondo del comfort, del lavoro e delle leggi che distinguono Continenti e Paesi. Un’isola in cui si è tentato di entrare e contattare gli indigeni, senza nessun risultato favorevole. Né accoglienza, né indifferenza. Un luogo in cui il tempo si è fermato, anzi, non è mai iniziato.
L’isola più inospitale al mondo: una popolazione rimasta nella Preistoria
Nel Golfo del Bengala si trova un’isola, dell’arcipelago delle Andamane, circondata da un cristallino mare color blu zaffiro che le consente di avere un aspetto esotico ed invitante, tuttavia non ci si può avvicinare troppo. Un anello di barriera corallina le fa da cornice. Dall’alto l’isola è un ammasso verde di mangrovie che terminano sulle bianche e lunghe spiagge, che diventano il bordo di questa giungla.
Si tratta dell’isola di North Sentinel, che galleggia sull’Oceano indiano, nel territorio dell’India. Non esiste uno statuto autonomo, tuttavia il governo indiano ha espresso, chiaramente, di non interferire con l’habitat, la cultura e l’equilibrio dei nativi presenti sull’isola. Con la parola nativi, non ci si deve certo aspettare gli indiani d’America o i Maori attuali.
Negli anni Settanta, l’India ancora non aveva manifestato questo divieto di avvicinarsi ai nativi, perciò ci sono stati episodi tragici, che, oggi, si evita di far ripetere. Nell’isola vive la tribù dei Sentinelesi, di cui si sa davvero poco. Inoltre, gli unici tentativi di contatto sono stati tutto, tranne che pacifici. Questa popolazione viene considerata tra le più pericolose al mondo. Si pensa che ci siano dai 50 ai 400 abitanti circa, nessuno lo sa con certezza.
Si presume che questa tribù abbia vissuto per oltre 60.000 anni in un contesto di totale isolamento. Anche se, nel XVIII secolo ha avuto un contatto con la cosiddetta civiltà: numerosi sbarchi di coloni inglesi hanno massacrato e decimato gran parte della popolazione, di cui rimase solo un centinaio, nascosto nelle foreste. Vivono di pastorizia e pesca, non conoscono l’agricoltura, ma mangiano frutta e la loro società è organizzata in un modo preistorico.
Nel 2004 l’isola fu inondata da uno tsunami, motivo per cui un elicottero si avvicinò per fornire assistenza e viveri. Nonostante ciò, fu accolto con razzi di frecce per scacciarlo via. Nel 2006, invece, due pescatori sbarcarono casualmente e rimasero uccisi. Nel 2018, un uomo in missione religiosa si spostò lì, per insegnare il cristianesimo e portare la fede in questa popolazione. Fu ucciso e diventò martire.
Negli anni Novanta, il governo Indiano ha cercato in tutti i modi di avere un contatto pacifico con i Sentinelesi, si sono regalate loro delle noci di cocco, dopodiché tutto si è fermato. La paura di contaminare con malattie questa tribù è molto alta, poiché non hanno i nostri stessi anticorpi, non hanno delle cure avanzate e né farmaci, perciò si rischia di sterminarli, di nuovo. Proprio per questo, sono state determinate ferree misure di sicurezza.