Vite al limite è un programma che ormai va in onda da anni su Real Time: nessuno potrà dimenticare questo momento tragico.
Ormai da anni il Dottor Nowzaradan si occupa di casi disperati legati al mondo dell’obesità. Come in tutte le situazioni delicate sono diversi i protagonisti però che non ce la fanno.
Molti pazienti che arrivano nella sua clinica superano addirittura i 300 kg e versano in condizioni disperate. Lo smodato aumento di peso infatti porta a danni non di poco conto ad altri organi vitali, costringendo l’equipe medica di Now a un lavoro intenso prima di arrivare al momento dell’intervento chirurgico.
Per effettuare la riduzione dello stomaco infatti è necessario presentarsi in sala operatoria in una condizione di salute quantomeno accettabile. Tanti degenti arrivano in condizioni critiche tanto che una sola anestesia potrebbe ucciderli. Ma qual è stata la storia più delicata in assoluto?
Il momento più tragico di Vite al limite
Il momento più tragico di Vite al limite vede protagonista un uomo, il secondo protagonista apparso in assoluto nello show. La sua storia è terminata purtroppo con la morte anche se non è mancato l’impegno da parte del paziente per cercare di ovviare al problema. Il Dottor Nowzaradan si è messo a disposizione, prestando attenzione particolare al suo caso e redigendo una dieta che gli potesse permettere di raggiungere il peso ideale per arrivare in sala operatoria e finalmente ritrovare nella sua vita una sorta di normalità.
Molti di voi se lo ricorderanno, stiamo parlando di Henry Foots che si presentò in trasmissione quando aveva 47 anni e pesava 324 kg. Originario del Texas aveva deciso di dare una svolta al suo stato di salute e inizialmente c’era anche riuscito. L’uomo infatti aveva perso 200 kg. Il risultato si preannunciava particolarmente positivo, non fosse che purtroppo l’uomo si trovò ad affrontare un momento molto complicato. Durante un intervento per ridurre la pelle in eccesso infatti fu vittima di un esperienza di pre-morte.
Nonostante Henry sopravvisse a questa situazione morì un anno dopo, il suo fisico era ormai troppo debilitato da anni di obesità e l’impegno non fu sufficiente. Storie come questa si inseriscono come sempre nel contesto di un programma che fa riflettere e che indica come raggiungere certe condizioni non possa far altro che essere dannoso se non a volte addirittura letale.