Per alcune famiglie italiane in difficoltà questo bonus extra da 300 euro è una vera e propria manna dal cielo. Ecco come averlo.
Si discute tanto sui bonus in busta paga per i lavoratori con redditi inferiori a 15.000 euro all’anno. Queste misure, da sempre, sono oggetto di polemiche, nonostante l’emanazione di incentivi come quello da 300 euro destinato ai redditi bassi. Entriamo nel dettaglio di come esse possono mitigare i problemi economici di una vasta platea della popolazione italiana.
Malgrado l’introduzione di tali sussidi, come il trattamento integrativo ex bonus Renzi, possa fornire un certo sollievo finanziario, molti ritengono che gli importi siano insufficienti per garantire un tenore di vita adeguato. Dagli anni più duri della pandemia da Covid-19, ad ogni modo, il nostro Paese ha vissuto un’impennata delle politiche dei bonus.
Per molto tempo alcuni li hanno considerati degli strumenti di welfare fondamentali. E, vista la difficile situazione economica, anche i più scettici, coloro che li vedevano come assistenzialismo puro, si sono dovuti ricredere. Non è un caso che anche il centrodestra oggi al Governo (e tendenzialmente contrario a queste misure) abbia implementato diversi provvedimenti per aiutare chi è in difficoltà.
Pacchetto bonus da 300 euro per le famiglie a basso reddito: chi può beneficiarne
La legge n. 234/2021 ha istituito il trattamento integrativo, che prevede un bonus mensile di 100 euro per dodici mesi, escluso dalla tredicesima mensilità. Questo è destinato ai lavoratori con redditi compresi tra 8.174 euro e 15.000 euro annui. Tuttavia, coloro che percepiscono meno di 8.174 euro non possono ricevere il trattamento integrativo tramite busta paga.
Per i lavoratori che superano i 15.000 euro annui, l’incentivo è erogato in fase di dichiarazione dei redditi e varia in base alla differenza tra le detrazioni fiscali e l’IRPEF lorda dovuta. Un’altra iniziativa recente è il bonus mamme, introdotto dalla legge di Bilancio 2024, che prevede un esonero della contribuzione previdenziale fino al 9,19% della retribuzione, fino ad un massimo di 3.000 euro all’anno.
Questo sussidio è destinato alle lavoratrici dipendenti con almeno tre figli, inclusa un’estensione eccezionale per il 2024 alle lavoratrici con due figli. Tuttavia, è escluso il personale domestico. Parallelamente, la Legge di Bilancio 2024 ha introdotto uno sgravio contributivo per i dipendenti, eccetto quelli domestici, basato sulla retribuzione imponibile mensile e che può portare ad un aumento dello stipendio fino a circa 100 euro netti al mese, a seconda del reddito.
Infine, alcuni datori di lavoro offrono ai propri lavoratori dei fringe benefit, come beni e servizi esenti da tassazione fino ad un importo massimo di 1.000 euro all’anno per i dipendenti senza figli e 2.000 euro all’anno per quelli con figli a carico.