Alcune notizie inerenti l’Assegno di Inclusione stanno preoccupando i percettori o chi ha fatto la domanda per il sussidio.
L’aiuto economico rivolto alle famiglie in difficoltà economiche che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza non è partito nel migliore dei modi. Da quando è stato istituito l’ADI, sono molte le polemiche innescate e soprattutto è ampia l’insoddisfazione per questa misura, che secondo il parere degli esperti ha aumentato la povertà.
Inoltre, le pratiche burocratiche di accesso si sono rivelate fin da subito machiavelliche e tanti cittadini o famiglie si sono trovati ad affrontare procedure telematiche complesse, se non addirittura comprensive di bug e deficit strutturali. Oggi la situazione si sta assestando, ma alcuni nuclei famigliari hanno ricevuto messaggi preoccupanti da parte di INPS. Ecco cosa sta succedendo e perché i colloqui presso i Servizi Sociali sono stati sospesi.
Assegno di Inclusione, il messaggio dell’INPS mette in allarme le famiglie: cosa sta succedendo
Gli incontri con i Servizi Sociali sono uno degli step utili e imprescindibili per accedere all’Assegno di Inclusione. I nuclei familiari devono effettuare questa procedura entro 120 giorni dal momento dell’invio della domanda per il sussidio, pena la sospensione dell’erogazione dello stesso.
I colloqui servono agli uffici preposti per inquadrare la situazione della famiglia e successivamente comunicare telematicamente l’adesione della stessa su una speciale piattaforma, così che l’INPS avvii le ricariche nella carta dei beneficiari dell’ADI. La famiglia può presentarsi spontaneamente presso i Servizi Sociali del proprio Comune di residenza, oppure attendere l’arrivo dell’SMS che specifica data e orario dell’appuntamento.
Le domande per ottenere l’Assegno di Inclusione, lo ricordiamo, possono essere inoltrate da una ristretta platea di cittadini, che rispondono a determinati requisiti, ovvero avere un ISEE non superiore ai 9.360 euro e una composizione familiare in cui sia presente almeno un disabile o un over 65, oppure un soggetto in condizioni di svantaggio sociale e/o economico. In questo secondo caso, molti richiedenti stanno ricevendo un messaggio in cui si notifica l’appuntamento non prima del 26 agosto prossimo.
Non se ne conosce il motivo ufficiale, ma sembra che l’attività degli uffici sarà interrotta nella settimana di ferragosto. È molto probabile, dunque, che la maggior parte degli assistenti sociali sia in ferie, e quindi le richieste di colloquio stiano subendo dei lievi ritardi. Niente di preoccupante, quindi, si tratta solamente una pausa estiva; entro la fine del mese, e successivamente, le pratiche burocratiche inerenti l’ADI torneranno ad essere regolari.