Assegno Unico da restituire entro fine anno: terribile stangata sulle famiglie

Se sei in una di queste situazioni, ti troverai con l’Assegno Unico da restituire entro la fine dell’anno. Ecco quando succede.

L’Assegno Unico è uno degli aiuti economici erogati dal Governo per aiutare le famiglie. Tuttavia, a differenza degli altri assegni simili, se ci sono problemi l’Assegno non viene fermato dall’INPS e continua a essere erogato. L’Istituto si accerterà che sia tutto a posto solo a dicembre, e in caso risultino deformità potrebbe chiedere i soldi indietro.

Assegno unico da restituire, ecco quando
Se ti trovi in queste situazioni avrai da restituire l’Assegno Unico, ecco perché – fonte: Ansa – Ascoli.Cityrumors.it

Le stime indicano che il 10% della popolazione che presenta l’attestazione ISEE fa errori, e questo causa problemi di discrepanze al momento del controllo. Quando viene rilevata una difformità dell’ISEE, il Reddito di Cittadinanza viene sospeso finché il nucleo che ha commesso l’errore non corregge la cosa.

Questo non si applica all’Assegno Unico, che continua ad essere erogato ma rischia di dover essere restituito dopo il controllo di fine anno. Per evitare la cosa bisogna fare attenzione nella dichiarazione ISEE: nella sezione in basso si trova una sezione dedicata alla segnalazione di difformità o omissioni, in fondo a destra. In certi casi questa includerà anche le cause che hanno portato l’INPS a contestare i dati forniti.

Assegno Unico da restituire: cosa fare in caso di ISEE irregolare

Dopo aver presentato la DSU, l’INPS avrà bisogno di un po’ di tempo per verificare la correttezza dei dati inviati. Da qui, in caso ci siano irregolarità, queste verranno divise in due categorie. La prima, le omissioni, è quella che riguarda, per esempio un conto corrente non indicato nella dichiarazione.

Ecco in quali situazioni c'è da restituire l'Assegno Unico
Queste discrepanze da parte del contribuente portano a dover restituire l’Assegno Unico – Ascoli.Cityrumors.it

Questo errore è più comune di quanto ci si può aspettare visto che bisogna considerare i dati dei due anni precedenti. Altro esempio è quando non viene indicato un conto titoli, che anche se pari a zero va comunque indicato. Le difformità, invece, avvengono quando i dati indicati nella DSU non corrispondono a quelli verificati dall’INPS, come per esempio una discrepanza nei dati della giacenza media. Se ci rendiamo conto dell’esistenza di questi errori nell’ISEE, dovremo prontamente rivolgerci al CAF o patronato intermediario che ha richiesto l’Assegno per noi per risolvere la situazione.

Oltre all’avviso dell’eventuale discrepanza o errore, l’INPS invierà una serie di comunicazioni ricordando la persona interessata che potrebbe essere necessario dover restituire gli arretrati alla fine dell’anno. Se il nucleo familiare non corregge l’attestazione ISEE entro il 31 dicembre l’INPS procederà al ricalcolo dell’Assegno, riconoscendo un importo minimo previsto dalla legge.

Nel caso di una famiglia con ISEE pari a 12.000 euro con un figlio minorenne, l’importo sarebbe pari a 189 euro al mese.  Se questa famiglia conclude l’anno con un ISEE non regolare, però, questo importo scende al minimo di 54 euro al mese, dovendo restituire quindi 1.485 euro alla fine dell’anno.

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