Pensione troppo bassa? Non tutti lo sanno, ma è possibile aumentarla di molto grazie alla ricostituzione e al ricalcolo retroattivo.
Due strumenti poco conosciuti possono essere utilissimi per aumentare l’importo della pensione. Si tratta della ricostituzione e del ricalcolo retroattivo.
In Italia stipendi e pensioni sicuramente non brillano in quanto a importi. Lo stipendio medio si aggira intorno ai 1500 euro lordi mensili – meno di 1200 euro netti – e oltre la metà dei pensionati ha un assegno che non supera di 4 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps. Gran parte degli anziani devono fare i conti con assegni previdenziali addirittura sotto i mille euro al mese.
In questo contesto fatto di carovita e rialzi in tutti i settori, riuscire ad aumentare un po’ la cifra che si percepisce ogni mese può fare davvero una differenza enorme per tanti nuclei familiari. Ci sono due strumenti poco conosciuti ma utilissimi per aumentare l’importo della propria pensione: si tratta della ricostituzione e del ricalcolo retroattivo.
Pensione: ecco come aumentare l’assegno mensile
Non tutti lo sanno, ma è possibile rivedere l’importo dell’assegno previdenziale anche dopo che una persona è andata in pensione. In pratica grazie ad uno strumento poco conosciuto un pensionato può far aumentare l’importo del suo reddito mensile.
Una persona può avere contributi che non ha mai riscattato come, ad esempio, gli anni di Università. Se li riscatta dopo la data di pensionamento, può chiedere all’Inps di fare il ricalcolo retroattivo – chiamato anche ricostituzione- della pensione. In questo modo, con l’aggiunta di questi nuovi contributi l’assegno mensile aumenterà. In alcuni casi l’incremento potrà essere anche notevole.
Ma quello degli anni universitari non è l’unico caso in cui una persona può fare richiesta per il ricalcolo retroattivo. Anche nel caso di contributi volontari oppure di sopraggiunta invalidità o in caso di pensione di reversibilità per il decesso del coniuge. In tutti questi casi un pensionato può chiedere che venga effettuata la ricostituzione della pensione in modo da percepire un assegno più ricco. Il processo di ricalcolo retroattivo non è automatico: una persona deve fare esplicita richiesta o sul portale dell’Inps oppure con l’ausilio di un patronato.
La ricostituzione si diversifica dal supplemento della pensione in quanto quest’ultimo permette di aumentare l’importo dell’assegno previdenziale grazie a contributi che sono stati versati dopo il pensionamento. Invece la ricostituzione consiste in un ricalcolo retroattivo: vengono presi in considerazione contributi relativi agli anni precedenti rispetto al pensionamento come, appunto, gli anni dell’università.
Il ricalcolo retroattivo permette di fruire, in alcuni casi, di un altro grande vantaggio. Nel caso in cui i contributi ricalcolati riguardino periodi antecedenti al 1996 – cioè prima dell’entrata in vigore della riforma Dini- il ricalcolo potrebbe venire effettuato non con il sistema di calcolo contributivo ma con il sistema misto che è molto più vantaggioso.