L’annuncio della riapertura del Bando Castagneti è stata salutata con entusiasmo per le ricadute economiche che interessano il Piceno.
Aumenta la possibilità di recuperare tante aree boschive della provincia di Ascoli Piceno, da sempre votata alla produzione di castagne e marroni. Infatti è proprio in questo territorio che v’è la maggiore produzione di frutti di tutte le Marche, con una estensione pari al 96% degli ettari dedicati a tale coltura. A livello nazionale, secondo fonti Istat, le Marche sono la quinta regione per quantità di produzione. È evidente che il nuovo Bando Castagneti offre opportunità interessanti per tutta la regione.
A salutare con piacere la riapertura del Bando Castagneti nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale delle Marche è stata Coldiretti Ascoli Fermo che già da tempo chiedano un intervento in tal senso e ora sono stati accontentati. La Regione ha annunciato di aver individuato oltre 1 milione di euro per finanziare il Bando. Ecco gli aggiornamenti.
Bando Castagneti Marche 2023, le novità
Sono stati Stefano Mazzoni e Francesco Goffredo, presidente e direttore di Coldiretti Ascoli Fermo a commentare la decisione di riaprire il Bando Castagneti: “Lo chiedevamo da tempo e avevamo anche consegnato all’assessore regionale Antonini una raccolta firme a tal proposito. Perché si tratta di una misura che può rafforzare l’economia delle aree interne e al tempo stesso tutelare i nostri boschi”.
In tutta la provincia di Ascoli Piceno, ovviamente parliamo dell’entroterra ascolano, ci sono tantissime realtà che potranno beneficiare di nuovi fondi. Soprattutto parliamo di zone che insistono nei Comuni di Acquasanta Terme (45,5%), Montegallo, Arquata del Tronto, Ascoli, Montemonaco, Roccafluvione, Comunanza e Rotella. Nella zona del Fermano le zone più votate alla manutenzione dei castagneti sono Montefortino, Montefalcone Appennino e Amandola.
Dall’organizzazione agricola interprovinciale fanno sapere, a chi volesse sapere i dettagli, che possono ricevere assistenza una volta che il Bando sarà perfezionato e reso pubblico: “In attesa di avere i dettagli e di veicolarli a tutti i nostri soci assistendoli poi in fase di istruttoria della pratica esprimiamo la nostra soddisfazione. Perché parliamo di un patrimonio da preservare con un potenziale straordinario per queste zone. Sia dal punto prettamente economico, sia per quanto riguarda il patrimonio naturalistico ricco di biodiversità”.
Infatti in queste zone troviamo tante varietà che, nel tempo, sono state preservate dagli agricoltori custodi di un bene assai prezioso. Come la Castagna Pallante e la Castagna N’zita, il Marrone Classico, il Gentile e il Rugoso. “Ovviamente ci attendiamo che il bando contenga anche risorse a sostegno della difesa dai cinghiali che, essendo particolarmente ghiotti di castagne e marroni, rappresentano una vera e propria piaga anche per questa coltura”, concludono da Coldiretti.