I titolari di Legge 104 possono approfittare di un Bonus IMU per ridurre o azzerare l’importo dell’Imposta Municipale Unica?
Lo Stato italiano, attraverso la Legge 104, vuole garantire i diritti delle persone con disabilità e permettere loro di superare gli ostacoli che abitualmente incontrano sia nella vita personale che lavorativa. Tra gli aiuti, c’è un Bonus IMU?
Quest’ultima è l’Imposta Municipale Unica dovuta dai proprietari di un immobile. Sono esenti dal pagamento i cittadini che possiedono una prima casa non di lusso. Per le altre proprietà – anche terreni e fabbricati – annualmente bisogna corrispondere la tassa, che si può pagare in un’unica soluzione oppure in due rate: l’acconto entro il 16 giugno (nel 2024, il 17 giugno, cadendo il 16 di domenica) e il saldo entro il 16 dicembre.
L’importo da versare si calcola tenendo conto della rendita catastale, della rivalutazione del 5% moltiplicata il coefficiente catastale. Esistono dei casi di esenzione o riduzione dell’IMU per alcuni proprietari di immobili e terreni che soddisfano specifici requisiti. Non si paga l’imposta sugli immobili posseduti dallo Stato, su fabbricati della categoria catastale da E/1 a E9, sui fabbricati destinati solo all’esercizio del culto, sui terreni agricoli ubicati nei Comuni delle isole minori. Ma anziani e disabili devono versare l’IMU?
In quali casi anziani e disabili non devono pagare l’IMU
Se anziani non autosufficienti e disabili dovessero avere necessità di cure e assistenza continua, con conseguente ricovero in una casa di riposo, potrebbero richiedere l’esenzione IMU per l’immobile non più utilizzato e precedentemente adibito ad abitazione principale. Condizione fondamentale per ottenere l’esonero dal pagamento dell’Imposta Municipale Unica, dunque, è che l’anziano o il disabile proprietario dell’unità immobiliare prendano la residenza in un istituto di ricovero o sanitario.
In più, la casa non dovrà risultare data in affitto ad un inquilino. Qualora il soggetto possegga più unità immobiliari, l’esenzione verrà applicata ad una sola abitazione, quella principale. Per poter ottenere l’esonero occorrerà, poi, che il Comune abbia predisposto apposita delibera. Si può verificare se l’agevolazione è ammessa tramite il sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze o attraverso il portale ufficiale del Comune stesso.
Analizziamo ora il caso di due coniugi non autosufficienti, entrambi con residenze differenti. La Corte Costituzionale ha stabilito che è concessa la doppia esenzione in tali situazioni. Ha dichiarato illegittima, dunque, la norma che limita l’accesso al beneficio a causa della residenza in due posti diversi se abitazioni principali. Ai Comuni rimane l’onere delle verifiche controllando i consumi delle utenze.