Chi è nato nel 1968 ha la possibilità di andare in pensione anticipatamente? Scopriamo le due alternative per farlo.
Raggiungere i requisiti che consentano di accedere al trattamento pensionistico non è sempre così semplice, in particolar modo per coloro che hanno iniziato a lavorare tardi, oppure hanno carriere frammentate a causa del precariato. Situazioni che comportano un dilatamento dei tempi per via del minor quantitativo di contributi versati nell’arco di un anno e che potrebbero andare ad interessare anche l’importo finale della pensione.
Ciò nonostante per chi è nato nel 1968 e, dunque, nel 2024 avrà solo 56 anni, esistono due possibili alternative per riuscire ad ottenere la pensione anticipata. E, in tal modo, ritirarsi ben prima di quanto previsto, soprattutto in relazione all’età, dalle regole base della prestazione. Ecco dunque quali sono le opzioni disponibili.
Pensione anticipata per i nati nel 1968: come fare
Non solo la pensione anticipata è una possibilità concreta per i nati nel ’68 ma, addirittura, si potrebbe riuscire a smettere di lavorare già nel 2024 ricevendo il primo pagamento nel 2025, posticipato per via di una finestra di 12 mesi. Come riuscire ad ottenere l’uscita dal mondo del lavoro così presto? Il meccanismo è molto semplice ed è un’alternativa, con soli 20 anni di contributi versati, a Quota 41 oppure a Quota 43. Non occorre una carriera contributiva lunga, dunque, per poter beneficiare di questa misura.
Ci troviamo dinnanzi ad una particolare tipologia di pensione di vecchiaia con invalidità specifica, che a differenza delle altre non richiede solo l’essere invalidi civili. È infatti pensata per favorire il mondo femminile, consentendo di interrompere l’attività lavorativa anche a 56 anni, anziché ai 61 anni richiesti per gli uomini.
L’invalidità civile riconosciuta dovrà essere non inferiore all’80% e i contributi versati pari a 20 anni. Si potrà in tal modo anticipare la pensione di vecchiaia di oltre 10 anni. Chi ha invece iniziato a lavorare già a 14 anni con una carriera senza pause ed intoppi, potrà sfruttare addirittura la pensione anticipata ordinaria che richiede – indipendentemente dall’età – 42,10 anni di contributi per gli uomini e 41,10 per le donne.
Vi è poi Opzione Donna, meno ‘vantaggiosa’ della pensione di vecchiaia con invalidità ma pur sempre molto utile: consente di smettere di lavorare a 59, 60 o 61 anni per le donne con invalidità civile del 74%, a differenza della pensione con invalidità pensionabile che richiede invece un minimo dell’80%.