Tasse al 50% per chi rientra in Italia dopo anni di lavoro all’estero, ecco chi potrà beneficiarne a partire dal 2024.
Il 19 dicembre il Consiglio dei Ministri ha definitivamente approvato il decreto legislativo in tema di fiscalità internazionale, introducendo significative novità per i lavoratori impatriati. Queste modifiche, che entreranno in vigore nel 2024, ampliano l’agevolazione per chi acquista casa prima del trasferimento, prevedono una maggiorazione per chi rientra con un figlio minore e introducono la possibilità di rientrare in Italia lavorando per uno stesso gruppo multinazionale, sebbene con maggiori vincoli.
Il nuovo regime agevolato si applicherà a coloro che trasferiscono la residenza in Italia dal 2024 e che soddisfano requisiti specifici. I lavoratori interessati non devono essere stati fiscalmente residenti in Italia nei tre anni precedenti al trasferimento e devono impegnarsi a risiedere nel paese per almeno quattro anni. L’attività lavorativa deve svolgersi principalmente in Italia, e i lavoratori devono possedere elevati requisiti di qualificazione o specializzazione.
Tasse al 50% per chi rientra in Italia, ecco in cosa consiste il nuovo bonus
L’agevolazione consiste in una detassazione del 50% del reddito imponibile per cinque periodi di imposta. Tuttavia, vi sono alcune nuove condizioni e particolarità da considerare. Possono accedere a questi benefici i cittadini italiani iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE), così come coloro che non sono iscritti ma hanno avuto la residenza in un altro Stato con una convenzione contro le doppie imposizioni per almeno tre anni. Sono agevolati i redditi da lavoro dipendente e assimilati, così come i redditi di lavoro autonomo derivanti dall’esercizio di arti e professioni, escludendo quelli derivanti dall’esercizio di impresa. L’importo dell’agevolazione è pari al 50% del reddito complessivo delle categorie agevolate, con un limite annuo di 600.000 euro.
Una delle novità più significative riguarda la possibilità di svolgere attività lavorativa in Italia in continuità con quella all’estero, ad esempio attraverso lo smart working con un datore di lavoro non residente o con un datore di lavoro appartenente allo stesso gruppo multinazionale del datore di lavoro estero. Tuttavia, sono previsti vincoli specifici di permanenza estera, variabili in base alle esperienze lavorative pregresse del dipendente.
Ulteriori benefici e novità
Per i lavoratori che si trasferiscono in Italia con un figlio minore, la detassazione del reddito agevolato sarà del 60%, e lo stesso incremento si applica a coloro che diventano genitori o adottano un minore durante il periodo di fruizione del regime impatriati. È importante sottolineare che per ottenere questa maggiorazione è necessario che il figlio minore risieda fiscalmente in Italia.
Un’ulteriore novità riguarda i requisiti di elevata qualificazione o specializzazione del lavoratore, definiti in base a criteri specifici, tra cui il conseguimento di un titolo di istruzione superiore e il possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente. Il periodo agevolato può essere prorogato di un ulteriore triennio per chi trasferisce la residenza entro il 2024 e acquista un immobile residenziale in Italia entro il 31 dicembre 2023. Tuttavia, questa estensione è limitata a situazioni specifiche, e ulteriori chiarimenti potrebbero essere necessari.