La Manovra 2024 ha modificato alcune finestre di uscita per alcuni scivoli pensionistici. Molti lavoratori non saranno contenti delle novità.
Dal momento della maturazione dei requisiti di pensionamento al pagamento del primo rateo pensionistico passano diversi mesi. Chi pensa che una volta fatta richiesta di pensionamento verrà subito pagato sbaglia di grosso. Ci sono dei tempi di attesa chiamati finestre di decorrenza da rispettare. I periodi sono più o meno lunghi a seconda dello scivolo utilizzato per lasciare il mondo del lavoro.
La data di accredito del primo rateo pensionistico, dunque, sarà diversa da pensionato a pensionato. Solo chi aspetta la pensione di vecchiaia ordinaria non avrà finestre da rispettare dato che il versamento verrà effettuato dal primo giorno del mese successivo al compimento dei 67 anni di età.
Per la pensione anticipata ordinaria, invece, occorre attendere tre mesi dal raggiungimento dei 42 anni e dieci mesi di contributi versati (un anno in meno per le donne). Nel 2024 cambierà la finestra di decorrenza solo per Quota 103. Scopriamo come.
Come cambiano le finestre di decorrenza con la Manovra 2024
Quota 103 permette il pensionamento a 62 anni di età con 41 anni di contributi. La misura scade il 31 dicembre 2023 ma la Legge di Bilancio 2024 l’ha prorogata modificando, però, le finestre di decorrenza.
Nell’anno in corso l’attesa è di tre mesi per i dipendenti privati e sei mesi per i dipendenti del pubblico impiego. Dal 2024, invece, la finestra di decorrenza aumenterà fino ad arrivare a sette mesi per i lavoratori del settore privato e a nove mesi per i dipendenti pubblici. Significa dover attendere quasi e 63 anni per il primo rateo pensionistico.
In attesa della pensione anticipata, però, è possibile continuare a lavorare accumulando più mesi di contribuzione che saranno conteggiati nel calcolo dell’assegno pensionistico.
Confermate le altre finestre di decorrenza. Opzione Donna rimane ferma a 12 mesi, un’attesa molto lunga per le lavoratrici che scelgono questa formula. Ricordiamo che permette il pensionamento a 60 anni di età senza figli, 59 anni con un figlio e 58 anni con due figli più 35 anni di contribuzione. Nel 2024 il requisito anagrafico dovrebbe cambiare salendo fino ai 61 anni ma si attende conferma del cambiamento.
Una finestra di decorrenza di dodici mesi, poi, rimane invariata anche per la pensione con invalidità pensionabile. Lo scivolo permette idealmente agli invalidi di lasciare il lavoro a 56 anni se donne e 61 se uomini ma, di fatto, la finestra comporta un’attesa fino a 57 anni per le lavoratrici e a 62 anni per i lavoratori.