La situazione della Beko di Comunanza: arriva l’onorevole Andrea Orlando. Proposta l’istituzione di una Zona economica speciale.
Nonostante le rassicurazioni della multinazionale Beko sul mantenimento dello stabilimento di Comunanza, dopo l’annuncio nei mesi scorsi della chiusura, inclusa nel piano industriale di tagli in Europa, rimangono ancora forti criticità, perché ci saranno comunque tra gli 80 e i 100 esuberi.

Mentre i sindacati hanno dichiarato di non accettare la proposta della multinazionale degli elettrodomestici, in difesa di tutti i posti di lavoro, e chiedono a Beko la presentazione di un nuovo piano industriale, nelle Marche è arrivato Andrea Orlando, esponente del Partito Democratico, di cui è responsabile dell Politiche industriali, ed ex ministro del Lavoro.
Orlando martedì 11 marzo è arrivato a Comunanza, dove ha incontrato le autorità locali e i sindacati, a sostegno dei lavoratori Beko.
Crisi Beko, a Comunanza Andrea Orlando con le proposte del Partito Democratico
L’ex ministro del Lavoro Orlando è nelle Marche per il suo “Viaggio del PD nell’Italia che produce e che lavora”. L’obiettivo della visita è la difesa dell’industria manifatturiera e la necessità di adottare misure concrete contro la deindustrializzazione, temi da porre al centro dl dibattito politico. Orlando ha sottolineato che dopo venticinque mesi consecutivi di calo della produzione industriale è quanto mai urgente intervenire per contrastare la deindustrializzazione in Italia. “Per questo chiediamo al Governo di fare la propria parte – ha affermato – e intendiamo proporre un Patto per la difesa dell’industria manifatturiera. Abbiamo filiere che soffrono in modo congiunturale e altre in modo strutturale. È su queste ultime che occorre concentrare attenzione e investimenti per garantire un futuro produttivo e occupazionale”, ha spiegato l’ex ministro.

Sul caso Beko, Andrea Orlando ha chiesto alla Regione Marche e al Governo di spiegare “quali sono gli strumenti per aumentare la capacità contrattuale con una grande multinazionale”. E ha aggiunto: “Vogliamo una battaglia unitaria con tutti i lavoratori, a prescindere dalla loro fede politica, così come con tutte le amministrazioni coinvolte”, con l’obiettivo fondamentale di “mantenere i livelli occupazionali e la difesa di una prospettiva di carattere industriale”.
Nel corso dell’incontro, come riporta Cronache Picene, è stata avanzata nuovamente la proposta, già indicata nei mesi scorsi, di inserire l’area di Comunanza e del cratere sismico nella Zona economica speciale (Zes), per ottenere la decontribuzione del lavoro. Così come della possibilità di creare comunità energetiche. Queste misure potrebbero attrarre nuovi investimenti nel territorio.