Chi non ha i requisiti per la pensione di reversibilità può ottenere l’indennità di morte: ecco come fare

Tra le prestazioni erogate dall’Inps c’è anche l'”indennità per morte ai superstiti”. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come funziona.

Il nome suona freddo e macabro, ma corrisponde a un servizio fornito dall’Inps che può essere di grande aiuto a chi si trova in difficoltà economiche dopo aver perso una persona cara. L’”indennità per morte” è infatti una prestazione economica in favore del coniuge superstite di un assicurato iscritto a una delle gestioni previdenziali dell’Istituto nazionale di previdenza sociale. Ecco tutto quel che c’è da sapere al riguardo.

Come funziona l'indennità di morte
A beneficiare dell’indennità per morte sono i familiari superstiti dell’assicurato e loro intermediari (Ascoli.cityrumors.it)

I beneficiari dell’indennità per morte sono i familiari superstiti dell’assicurato (la cui pensione è naturalmente calcolata con il sistema retributivo o misto) e loro intermediari nel caso in cui, alla data della dipartita del defunto, non sia maturato il diritto alla pensione indiretta. A quanto ammonta? Quali sono i requisiti, i tempi e le modalità di erogazione? Qui di seguito tutte le risposte.

L’indennità di morte dalla A alla Z

Un apposito servizio dell’Inps consente di presentare la domanda di indennità per morte a favore del coniuge superstite di un soggetto defunto iscritto in una delle gestioni previdenziali dell’istituto, purché abbia versato almeno un anno di contribuzione nella relativa gestione, se non sussistono le condizioni per il riconoscimento della pensione indiretta.

Cosa sapere sull'indennità di morte
L’importo dell’indennità varia a seconda dell’ammontare dei contributi versati (Ascoli.cityrumors.it)

In assenza del coniuge, l’indennità spetta ai figli, se di età inferiore ai 18 anni o se inabili al lavoro, e se erano a carico del genitore al momento del suo decesso. Nel caso di figli studenti che non lavorano o che percepiscono un piccolo reddito da lavoro e sono a carico del genitore al momento della morte, il limite di 18 anni è elevato a 21 anni (in caso di frequenza di scuola media o professionale) o a 26 anni (in caso di frequenza dell’Università).

Per quanto riguarda l’importo dell’indennità, è rapportato all’ammontare dei contributi versati. Nello specifico, è pari a 45 volte l’ammontare dei contributi IVS versati in favore dell’assicurato (limite minimo di 22,31 euro e massimo di 66,93 euro). La domanda va presentata entro un anno dalla data della morte di quest’ultimo, pena il decadimento del diritto: è possibile farlo online attraverso il servizio dedicato, tramite Contact center o attraverso un ente di patronato. Il termine ordinario per l’emanazione dei provvedimenti è stabilito dalla legge n. 241/1990 in 30 giorni, salvo eccezioni riportate in un’apposita tabella dell’Inps.

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