Muoversi in anticipo richiedendo un importante certificato all’Inps da conservare e presentare al momento giusto può rivelarsi geniale. Ecco come procedere.
I tempi e gli impegni dell’ambito lavorativo ci portano troppo spesso a procrastinare attività che sarebbe bene effettuare con largo anticipo. E che fanno capo anche a specifiche procedure burocratiche, legate al proprio futuro. A tal proposito, non sono molti a farlo, ma è importante muoversi per tempo rivolgendosi all’Inps per effettuare la richiesta di un documento, o meglio di un certificato preciso.
Esso, infatti, contiene tutta una serie di dati che al momento giusto potrebbero rivelarsi preziosi. In tal caso, però, non sono i lavoratori a doversi rivolgere all’Istituto, bensì i pensionati ed in questo articolo capiremo il perché. Scopriamo, dunque, qual è la procedura da seguire e che tipo di documentazione potrà essere salvata al fine di essere debitamente conservata.
INPS, il prezioso certificato da richiedere ogni anno
Il certificato in questione può essere richiesto ogni anno, o meglio vi è la possibilità di consultarlo comodamente online accedendo ad una serie di informazioni legate alla pensione corrisposta. Infatti, oltre agli importi mensili netti e lordi si potranno visionare dati relativi agli aumenti corrisposti e alle ritenute erariali, gli importi delle trattenute e, nel caso sia stato versato, quelli riguardanti il contributo di solidarietà.
Di recente l’Istituto ha aggiornato online il documento che riporta i dati anagrafici del pensionato e la sede Inps di gestione, la categoria ed il numero di riferimento. Stiamo parlando del cosiddetto modello ObisM, meglio noto come certificato di pensione, rilasciato a cadenza annuale come riassunto di tutte le principali informazioni riguardanti i trattamenti pensionistici.
Per fare un esempio, al suo interno sono indicati i dati relativi alla perequazione automatica, ovvero l’eventuale aumento legato all’indice ISTAT che viene calcolato ad inizio anno. Ma potrete trovare anche gli importi delle rate di gennaio e l’eventuale tredicesima, oltre alla trattenuta per incumulabilità con l’attività lavorativa. Attenzione, però: per le prestazioni di accompagnamento alla pensione tra cui gli assegni straordinari, l’Ape sociale e le isopensioni, non è prevista la predisposizione di questo certificato.
Come sottolineato dall’Inps, viene tenuto conto delle novità per il 2024 nel certificato ObisM dell’anno in corso. Ciò implica che la rivalutazione dei trattamenti esposti è pari al 5,4% e che è stata applicata la maggiorazione temporanea del 2,7% degli assegni minimi; quella che ha portato il trattamento minimo da 598,61 euro a 614,77 euro. Infine, sono state applicate le nuove aliquote Irpef.