La compilazione dell’ISEE desta sempre molti dubbi su cosa va inserito e cosa no. Scopriamo insieme quali sono gli immobili esonerati.
In questo articolo andremo a vedere attentamente alcune indicazioni generali su precisi elementi da dover inserire durante la compilazione dell’ISEE. I beni immobili destano sempre un po’ di confusione ma andremo a scoprire insieme nel dettaglio cosa non bisogna assolutamente tralasciare.
Per calcolare l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, anche detta ISEE, è necessario avere la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Questo risulta essere un documento essenziale per riuscire ad accedere ai servizi in Italia ma anche alle agevolazioni presenti. Scopriamo insieme cosa bisogna dichiarare e cosa invece no.
Sono tanti gli elementi che vanno inseriti al momento della raccolta di informazioni per l’ISEE. Risulta essere necessario essere sempre a conoscenza di alcune indicazioni generali che riguardano immobili, terreni, auto e giacenze di conti corrente. La coerenza nelle dichiarazioni annuali poi, è importante per evitare incomprensioni o contestazioni.
Gli elementi essenziali da inserire in questo documento sono sicuramente i terreni agricoli ereditati. Includerli è cruciale in quanto sono generatori di reddito e contribuiscono significativamente all’aumento del valore patrimoniale del soggetto. In caso non fosse indicato nel modello precompilato, andrà inserito manualmente nella DSU. Questa manovra garantisce che tutte le proprietà e i possedimenti siano rappresentati nel modo giusto. Va indicato anche il parco auto posseduto alla data di presentazione della dichiarazione. Devono essere sempre aggiornate le eventuali variazioni in questo caso, se però sono avvenute dopo l’anno di riferimento dei redditi, nella precisione dopo il 2021 per l’ISEE corrente 2023. Risulta inoltre essere preferenziale l’inserimento dell’importo delle carte con una giacenza, ma è sempre consigliabile inserirlo per evitare dei problemi.
Sicuramente visto e considerato che l’ISEE mira a valutare la situazione economica basandosi su beni e risorse effettivamente possedute dall’individuo o dalla sua famiglia, vengono escluse le abitazioni in comodato d’uso gratuito. Se si vive in una casa di proprietà di altre persone, senza pagare un affitto, non bisogna dichiarare questa tipologia di immobile. Questa regola vale anche se si utilizza la suddetta abitazione come residenza principale.
La compilazione di questo documento genera sempre un po’ di confusione. Bisogna aggiornare ogni tipo di informazione annualmente ma è possibile, in caso di dubbi o errori, presentare una nuova DSU per correggere i dati.