I prossimi controlli a tappeto del Fisco staneranno i piccoli e grandi evasori. Non ci sarà scampo per nessuno: ecco cosa cambia.
L’evasione fiscale in Italia è un problema ancora molto grave e per tale ragione l’Agenzia delle Entrate è sempre alla ricerca di nuovi strumenti che possono ridurre questa problematica. D’altronde, il Belpaese è fanalino di coda dell’Europa, tra gli ultimi nel difficile compito di far pagare le tasse a tutti.
Attualmente si stima un’evasione di circa 33,9 miliardi di euro, un dato che conduce a dei servizi non sempre perfetti e ad un welfare che deve fare i conti con qualche problema, a differenza di altri Paesi. Questo è il motivo per cui tra le riforme più attese c’è quella della riscossione.
In tale scenario, l’Agenzia delle Entrate ha promesso di fare ricorso ad un nuovo sistema di accertamento in grado di individuare anche il più piccolo degli evasori. Una svolta nell’approccio dell’amministrazione fiscale all’analisi del rischio di evasione evidenziato nell’articolo 2 del decreto legislativo n. 13/2024, in materia di “Accertamento e concordato preventivo”.
Il nuovo sistema di accertamento dell’Agenzia delle Entrate: gli evasori non avranno via d’uscita
Il decreto prevede un importante utilizzo dell’intelligenza artificiale e di altre tecnologie avanzate per migliorare le capacità di monitoraggio e intervento. L’obiettivo è quello di aggiungere all’analisi basata sul confronto dei dati a disposizione anche quella probabilistica, che effettua una ricerca dei comportamenti fiscalmente pericolosi.
Il nuovo applicativo prende il nome di “Tax net Va” ed integra molteplici banche dati disponibili. Questo permette di visualizzare schemi sospetti o fraudolenti tramite una rappresentazione della rete con un database a grafo. Il Fisco promette che il raggio d’azione è già da adesso articolato, perché permette di lavorare in termini del rischio sia sui soggetti presenti nelle banche dati nel periodo di imposta quinquennale, sia sul piano antifrode.
Le linee guida per i prossimi tre anni mirano ad un aumento dell’integrazione tra le banche dati fiscali e quelle immobiliari, oltre che ad una più ampia interoperabilità dell’Agenzia delle Entrate con soggetti esterni. Qui si assiste all’inclusione di tecnologie avanzate che semplificano l’analisi approfondita dei dati e l’applicazione dell’IA.
L’uso dell’intelligenza artificiale nell’ambito fiscale non solo potenzia il contrasto all’evasione, ma favorisce anche una maggiore equità e trasparenza nel sistema tributario italiano, evidenziando come la tecnologia possa essere un alleato nella tutela dei diritti dei cittadini e nella promozione di una società diversa da quella attuale.