L’Agenzia delle Entrate ha fornito recentemente due chiarimenti importanti inerenti i ritardi o i mancati invii delle Certificazioni Uniche, insieme al ravvedimento operoso.
Inoltre, sempre in merito ad una nuova comunicazione dell’AdE, si superano alcune restrizioni che riguardavano lo sconto sulle sanzioni applicando il ravvedimento. Ecco le novità.
Agenzia delle Entrate, nuove disposizioni sul CU con ravvedimento operoso: tutto quello che c’è da sapere
I primi due chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sono stati resi noti col messaggio n.12 del 31 maggio 2024 e trattano anche l’invio omesso/tardivo del modello CU. “In caso di mancato invio della Certificazione Unica entro i termini previsti – si può leggere -, il sostituto può inviarla in ritardo fruendo del ravvedimento operoso e il contribuente presenterà la CU al CAF per farla inserire in dichiarazione“. Questa, in sostanza, è una delle prime precisazioni divulgate dall’AdE nell’ultima circolare.
Per chi invece non ha redditi da lavoro dipendente o assimilato, c’è la possibilità di inviare il modello 730 senza sostituto d’imposta. In precedenza, ovvero dalla circolare del 19 febbraio 2015, si evinceva che chi si avvaleva del ravvedimento operoso non otteneva la riduzione delle sanzioni, tuttavia anche il recente chiarimento dell’Agenzia delle Entrate si sofferma su questo punto. Calano le restrizioni, dunque, e si fa “dietrofront”.
Infatti, ad oggi, il ravvedimento operoso è attivabile per chi regolarizza l’invio di CU, sia per quanto riguarda il ritardo che l’omissione. Lo chiarisce il Fisco tramite una nuova circolare pubblicata il 31 maggio scorso. Inizialmente, quindi, era stato fatto presente che le tempistiche dell’invio erano fondamentali per l’elaborazione della documentazione e che non erano sempre compatibili con l’attivazione del ravvedimento operoso.
Nel nuovo documento, invece, si prende atto che i cambiamenti legislativi che concernono le sanzioni previste per i ritardi/omissioni delle CU hanno permesso di accedere al ravvedimento operoso per ottenere una riduzione delle stesse. Una bella notizia, dunque, per tutti i contribuenti che per vari motivi hanno inviato le CU in ritardo o non lo hanno fatto in alcun modo.
Oggi, in caso di omissione di certificazione, si applica una sanzione di 100 euro; mentre per errori nella trasmissione non sono previste sanzioni, a patto che entro 5 giorni si provveda ad inviare la documentazione corretta. L’Agenzia delle Entrate, a seguito dei dubbi sorti circa le possibilità di avvalersi del ravvedimento operoso, ha pubblicato la circolare coi chiarimenti.