Divorziare ha implicazioni emotive non indifferenti, ma anche sotto il profilo economico non ci sono buone notizie: cosa c’è da sapere.
Sempre più coppie scoppiano: è la dura legge dei tempi moderni. Non è facile, infatti, nell’epoca in cui viviamo, portare avanti una relazione duratura e questo, alla fine, può portare alla separazione e al divorzio, con conseguenze non di poco conto, anche sotto il profilo economico. Ecco la stangata.
Divorziare è principalmente ed essenzialmente una sofferenza. Si deve porre fine a quella che si pensava potesse essere una relazione duratura, forse per sempre. Quindi, innanzitutto, non può che essere qualcosa che va a impattare duramente sulla sfera emotiva.
Ma, senza voler essere troppo venali, è indubbio che un divorzio abbia anche delle implicazioni di non poco conto per ciò che concerne la sfera economica. Noi oggi proveremo a fare chiarezza su un tema molto spinoso. Ovviamente, come sempre accade quando affrontiamo questi argomenti, vi suggeriamo di consultare un professionista del settore per conoscere appieno tutte le dinamiche.
La stangata sul divorzio: la spesa (fondamentale) che in pochi considerano
Il crescente numero di separazioni tra coppie sposate ha sollevato numerose questioni riguardanti la gestione finanziaria degli immobili condivisi, con particolare attenzione al pagamento dell’IMU, l’Imposta Municipale Propria. Una situazione comune che complica ulteriormente il quadro è quella in cui la casa coniugale viene assegnata all’ex moglie che continua a viverci con i figli, mentre la proprietà rimane intestata all’ex marito.
Questo scenario pone interrogativi su chi debba effettivamente farsi carico del pagamento dell’IMU. In caso di separazione, l’obbligo di pagamento dell’IMU ricade sul coniuge a cui è stata assegnata la casa e che ha l’affidamento dei figli. Questo perché, nonostante la proprietà dell’immobile possa essere intestata all’altro coniuge, il diritto di abitazione e la residenza effettiva spettano al coniuge affidatario che diventa così il soggetto passivo dell’IMU.
Per l’IMU 2024, se l’abitazione assegnata non è di lusso, il coniuge affidatario è esente dal pagamento dell’IMU. Se, invece, l’immobile è classificato come di lusso, l’IMU è dovuta e deve essere pagata dal coniuge affidatario. La responsabilità del pagamento ricade interamente su di lui in caso di mancato pagamento. Queste regole si applicano anche alle pertinenze dell’abitazione principale.
La normativa vigente cerca di tutelare il coniuge più vulnerabile, spesso quello che si occupa dei figli, attraverso trattamenti fiscali favorevoli che garantiscono stabilità abitativa ai minori coinvolti nelle separazioni. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un esperto legale o fiscale per affrontare le specificità di ogni caso, date le complessità delle leggi tributarie in materia di separazioni e assegnazioni immobiliari.