Donazione ai figli: in questo caso non devi pagare nulla: è esentasse

Non si scherza con l’Agenzia delle Entrate, la Donazione ai figli segue delle regole precise, ecco perché non devi pagare.

È stato con la risposta a interpello n. 271 dello scorso 27 che l’ADE ha affrontato la disciplina agevolativa per i trasferimenti d’azienda e le partecipazioni societarie nel nucleo familiare. Riguarda la possibilità di estendere l’esenzione dall’imposta di successione e donazione pure nei casi in cui venga donata ai discendenti la sola nuda proprietà delle quote. Invece, il disponente conserva l’usufrutto.

sfondo banconote euro e logo ADE
Donazione ai figli: in questo caso non devi pagare nulla: è esentasse- CityrumorsAscoli.it

L’ADE ha chiarito che tale esenzione vale anche quando si dona la sola nuda proprietà, questo purché il controllo effettivo della società passi ai discendenti e sia mantenuto per il termine di 5 anni. 

Da un caso concreto è possibile comprendere come la decisione di una madre, titolare del 96,3% del capitale sociale di una società di capitali, abbia trasferito il patrimonio imprenditoriale a favore dei propri figli. L’operazione prevedeva la donazione in comproprietà tra gli stessi del 95% delle partecipazioni in riferimento alla nuda proprietà. La parte donante avrebbe mantenuto per sé l’usufrutto e la piena proprietà della quota residua dell’1,3%.

Determinante la presenza al momento della donazione, di una specifica convenzione che attribuiva ai figli, il diritto di voto in assemblea ordinaria, assicurando al contempo il controllo della società. La configurazione permetteva ai donatari di esercitare i poteri di gestione anche davanti l’usufrutto denominato alla madre. Ma la contribuente ha fatto esplicita richiesta.

Come attuare la donazione figli senza fare errori

È accaduto che abbia chiesto se un trasferimento del genere potesse rientrare tra quelli esenti da imposta di donazione, questo alla luce dello stesso art. 3 del TU successioni e donazione, comma 4-ter. Cosa è emerso?

persona con banconote euro
Come attuare la donazione figli senza fare errori- CityrumorsAscoli.it

Il legislatore ha introdotto una norma agevolativa al fine di favorire la continuità delle imprese familiari questo per evitare che il trasferimento di aziende o partecipazioni ai figli o al coniuge, concerni un peso fiscale importante da scoraggiare la prosecuzione dell’attività.

In base alla norma, i trasferimenti a titolo gratuito, donazione o successione di aziende o partecipazioni a discendenti o coniuge, non sono soggetti a imposta, se subentrano le seguenti condizioni.

Se con il trasferimento si acquisisce il controllo societario, art. 2359 c.c., o se tale sia mantenuto per almeno 5 anni, dichiarando ciò nell’atto o nella dichiarazione di successione. La risposta n. 271/2025 dell’ADE chiarisce che l’esenzione dipende dal passaggio effettivo del controllo e non dalla distinzione tra piena o nuda proprietà delle quote. Anche se il donante ha l’usufrutto, l’esenzione vale se i donatari acquisiscono i diritti di voto e quindi la possibilità di incidere sulle decisioni della società.

Davanti eventuali prerogative statuarie del donante, non c’è ostacolo nell’agevolazione se i figli esercitano il controllo congiunto. Per la comproprietà, l’esenzione resta valida se viene nominato un rappresentante comune, art. 2347 c.c., che eserciti i diritti di voto necessari per mantenere il controllo. Questo in 5 anni è un requisito essenziale, se viene meno, decade il beneficio.

Infine, l’agevolazione si applica anche a partecipazioni in società estere, UE, SEE o Paesi con scambio di informazioni, e ai patti di famiglia, sempre nel rispetto delle stesse condizioni.

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