Duro colpo per i contribuenti, chi perderà tanto nel prossimo 730: c’è ancora tempo per evitare danni

Anche se per l’invio della dichiarazione dei redditi c’è ancora tempo, è bene iniziare a verificare, sulla base delle normative vigenti, chi rischia di rimetterci dei soldi.

Vi è ancora diverso tempo prima che i contribuenti italiani si ritrovino a dover affrontare il periodo probabilmente più temuto dell’anno per quanto riguarda tasse e conti. Stiamo parlando della compilazione della dichiarazione dei redditi, nella fattispecie i 730/2024, oppure i nuovi modelli Redditi PF che potranno essere verificati prima nella versione ‘precompilata’, per accertarli in toto o apportare eventuali modifiche e correzioni.

Contribuenti incapienti, cosa significa e quali sono i rischi
Modello 730, chi rischia di rimetterci molti soldi nel 2024 (ascoli.cityrumors.it)

Ciò non toglie che, sin da ora, sia bene prepararsi in particolar modo per quanto riguarda i soldi, ovvero le detrazioni, che si dovranno ricevere indietro. Ci sono infatti persone che potrebbero rischiare di rimetterci e non poco: ecco per quale ragione.

Dichiarazione dei redditi, attenzione: quali contribuenti potrebbero rimetterci denaro

Oltre ai redditi collezionati nel corso dell’anno fiscale antecedente rispetto a quello di compilazione della dichiarazione, sul modello 730 vanno indicate le cosiddette spese detraibili, ossia quelle che, sulla base del proprio Irpef e delle percentuali di detrazione applicate, verranno restituite sotto forma di credito.

Detrazioni, quando si rischia di perderle
Dichiarazione dei redditi e contribuenti incapienti: attenzione all’ammontare delle detrazioni (ascoli.cityrumors.it)

L’esempio lampante è quello relativo alle spese sanitarie sulle quali (al di sopra di una franchigia) viene applicato il 19% di detrazione. Ma lo stesso vale anche per le spese assicurative, oppure quelle riguardanti gli interessi sui mutui. Ed è in particolare da questo punto di vista che occorre prestare attenzione ai costi che hanno a che vedere con interventi di ristrutturazione o di efficientamento energetico con detrazioni applicate dal 50 al 65% (o fino al 90% nel caso di Superbonus).

Ebbene, per quanto queste ultime vengano realizzate su un limite di spesa prestabilito (nel caso delle ristrutturazioni è pari a 96mila euro), la ‘capienza’ massima detraibile viene rilevata sulla base del proprio Irpef. Il problema nasce proprio qui: molti contribuenti, a causa della crisi economica in atto, si sono ritrovati in situazioni di precariato o addirittura a perdere il lavoro o, ancora, a vedersi drasticamente ridurre lo stipendio.

Questo, di conseguenza, comporta una riduzione dell’Irpef con il concreto rischio di perdere anche la detrazione che, ricordiamo, nel caso di interventi sull’immobile viene restituita in dieci rate annuali di uguale importo. Essere incapienti e con una detrazione importante in corso potrebbe portare pertanto a guai seri.

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