I pensionati possono lavorare per arrotondare la pensione? La risposta è sì, ma devono stare attenti a non perdere l’assegno mensile: ecco come.
Si può anche lavorare dopo la pensione infatti a partire dal 2009 è caduto il divieto di cumulo tra redditi da pensione e redditi da lavoro. Ci sono però limiti ed eccezioni che devono essere rispettati per non perdere l’assegno mensile.
Quando una persona anziana va in pensione cambia completamente la propria vita, ed è soprattutto l’assenza del lavoro a modificare ogni cosa. Se per alcuni che praticano mestieri stancanti, e cercano del tempo per riposare e dedicarsi agli hobby, può essere piacevole, per altri non lo è affatto. Chi ha trascorso un’intera vita a lavorare infatti ha la necessità di continuare a fare piccoli lavoretti, o magari ne necessita perché la pensione è troppo bassa. Ecco cosa possono fare e cosa non devono fare assolutamente.
Lavoro e pensione, si possono combinare i due redditi? Ecco quali sono i due casi
Lavorare dopo essere andati in pensione è possibile, ma ci sono limiti ed eccezioni che riguardano innanzitutto il tipo di prestazione pensionistica percepita. La Quota 100 ad esempio non permette di cumulare pensione e reddito da lavoro. Sono tante le reazioni però per le quali una volta arrivati alla pensione si pensa di continuare a lavorare per integrare il reddito. In via generica il motivo è che l’importo della pensione è troppo basso, ma c’è chi lo fa perché non riesce a vivere senza lavorare anche solo qualche ora al giorno. Vediamo quali sono i limiti.
Il cumulo di reddito da lavoro e da pensione è consentito a chi va in pensione con il sistema retributivo o misto, che quindi ha iniziato a versare i contributi prima del 31 dicembre 1995. Per chi invece è stato iscritto il 1 gennaio 1994 deve raggiungere questi requisiti: 60 anni per le donne e 65 per gli uomini; 40 anni di contribuzione; 35 anni di contribuzione e 61 di età. Questo ovviamente riguarda la pensione da vecchiaia, ma ce ne son anche di altri tipi.
La pensione di invalidità, ad esempio, consente di lavorare, ma ci sono dei limiti reddituali da rispettare. Se si supera la soglia infatti l’assegno viene decurtato fino al 50%. Ovviamente invece chi percepisce la pensione di inabilità al lavoro non può in alcun modo lavorare infatti il requisito per percepire questa pensione è proprio quello di essere impossibilitati a lavorare.