Fisco, arrivano le cartelle da pagare e non si può nemmeno fare ricorso: batosta per gli italiani

Brutte notizie dal Fisco, ci saranno cartelle esattoriali da pagare e senza possibilità di presentare ricorso: una vera stangata per tutti.

Il problema dei debiti da saldare si fa sempre più fitto, soprattutto per le modalità di svolgimento del recupero crediti e la possibilità per il cittadino di sanare la propria situazione e quindi di andare a ripristinare la condizione personale. Ovviamente oggi ci sono differenti condizioni che sono state introdotte dal Governo e che, in linea generale, permettono di avere una buona gestione dei propri debiti e dunque anche la possibilità di pagare progressivamente o di appellarsi a condizioni previste dalla legge che permettono, appunto, di avere l’annullamento delle stesse.

Fisco, cambiano le regole sulle cartelle da pagare
Fisco e cartelle esattoriali da pagare: non si potrà fare ricorso (ascoli.cityrumors.it)

Ci sono però situazioni anche più difficili in cui non si può accedere ad alcun beneficio e bisogna saldare il debito per non avere tutti gli oneri che ne conseguono, i quali possono portare anche ad una serie di problematiche molto serie e quindi problemi legali.

Fisco, cartelle esattoriali da pagare: niente ricorso

Vengono classificate come eccezioni, eppure la nuova norma non aiuterà affatto gli italiani. Soprattutto coloro che si trovano in una condizione debitoria e devono sanare la propria posizione. Sicuramente ci sono state delle modifiche interessanti, come la possibilità di prolungare l’effettiva durata delle rate per poter ripagare il debito, ma ci sono stati anche dei provvedimenti di cui è giusto prendere atto perché sono sfuggiti ai più, che rischiano di ritrovarsi con un bel debito da sanare e senza possibilità di alcun appello.

In quali casi bisogna pagare le cartelle senza poter fare ricorso
Batosta per gli italiani: le cartelle andranno pagate senza facoltà di contraddizione (ascoli.cityrumors.it)

Nella riforma semplificazioni voluta dal governo, dove ci sono meno sanzioni e rateizzazioni, per poter conferire agli utenti un rapporto più semplice con il Fisco, arriva anche il contro della medaglia: una serie di norme di cui si è parlato poco o niente che serviranno a ripristinare gli incassi del bilancio pubblico. Il contradditorio preventivo di cui si è tanto discusso è effettivamente valido, ma il governo ha stabilito anche quelli che sono i casi di esclusione, ossia in cui questo di fatto non può essere chiesto.

Mettendo tutto nero su bianco, tira le redini di quanto è stato detto nei mesi precedenti. Ciò si traduce, dunque, nell’impossibilità per molti di accedere a tale forma agevolata con il Fisco. Un limite importante, quindi, che impone l’obbligo di procedere in modo standard per ripristinare la propria posizione.

Senza dimenticare, ovviamente, le verifiche e anche i controlli incrociati che rischiano di limitare ulteriormente il beneficio e le possibilità di molti. Se infatti è l’algoritmo, in base agli accertamenti definiti ad emettere la cartella, l’utente non avrà facoltà di contraddizione e, di conseguenza, di esporre l’eventuale errore previsto: dovrà semplicemente pagare.

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