Massima attenzione se avete intenzione di crearvi una pensione integrativa: i fondi pensione non sono tutti uguali e rischiate di perderci.
Sempre più persone scelgono la strada della pensione integrativa ma bisogna prestare molta attenzione perché i fondi pensione non sono tutti uguali e con alcuni si rischia di perdere un mucchio di soldi.
Sono tante le persone, soprattutto giovani con meno di 40 anni, che scelgono la strada della pensione integrativa. Del resto i numeri parlano chiaro: è stato stimato che chi oggi ha 35-40 anni e uno stipendio di 1200 euro al mese, tra legge Fornero e sistema contributivo puro, andrà in pensione a circa 74 anni e con un assegno previdenziale non superiore a 450 euro al mese.
Tale cifra già oggi sarebbe insufficiente per vivere. Figuriamoci in futuro quando, con ogni probabilità, il costo della vita sarà ancora più caro. Ecco allora che in tanti stanno iniziando a mettere le mani avanti e a crearsi una piccola rendita integrativa, la cosiddetta pensione integrativa. Del resto anche il Governo Meloni spinge affinché i giovani optino sempre di più per questo tipo di soluzione. Ma attenzione: non sempre conviene.
Fondi pensione: alcuni non convengono
I fondi pensione possono essere di vario genere e si possono fare tramite le banche o le assicurazioni private. Non sono tutti uguali e con alcuni si rischia di perdere davvero tanti soldi.
I fondi pensione, esattamente come i fondi di investimento, hanno dei costi di gestione che, alla fine, incidono sull’importo che una persona andrà a riscuotere. Ad oggi, in media, il costo si aggira intorno all’1% l’anno. Sembra poco, è vero, ma moltiplicato per 30 anni- la durata media di un fondo pensione- diventa tanto, diventa il 30%. In pratica dopo 30 anni voi riscuotere il 30% in meno. Se, per ipotesi, vi spettassero 100.000 euro, alla fine dei 30 anni ne riscuotereste solo 70.000.
I fondi pensione aperti – quelli accessibili a tutti e non solo a determinate categorie lavorative- costano un po’ di più rispetto a quelli chiusi. Ma i più costosi e svantaggiosi in assoluto sono i PIP, cioè i Piani Individuali Pensionistici. Si tratta di fondi pensione di tipo assicurativo e i costi di gestione possono arrivare anche al 3,44%. Pertanto, anche se sottoscrivere un fondo di questo tipo, a 35 anni può sembrarvi la soluzione migliore, valutate bene e fatevi consigliare da un esperto perché, arrivati all’età della pensione, potreste rendervi conto di averci rimesso veramente un mucchio di soldi.
Il Governo sta spingendo molto in questa direzione per due ragioni: la prima è che in futuro, chi oggi ha meno di 40 anni, potrebbe trovarsi davvero con una pensione da fame. Il secondo motivo è cercare in tutti i modi di dare un po’ di respiro alle casse dell’Inps e non far crollare il sistema previdenziale.