Tanti italiani stanno subendo lunghi e gravi blackout energetici a causa del caldo. Ecco come è possibile chiedere un risarcimento.
Ogni volta è sempre la stessa storia. Durante l’estate ci lamentiamo di quanto essa sia calda, con tutto quello che ne consegue. Lo abbiamo fatto l’anno scorso e lo stiamo facendo anche ora. L’afa provoca innumerevoli disagi, alcuni più noti, altri meno. Tra questi, senza dubbio, un aumento del rischio di un blackout energetico. Una bella grana. Ma oggi è più facile ottenere dei rimborsi. Vediamo insieme come.
Le estati sono sempre più calde, frutto dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale, su cui il pianeta ci sta avvertendo da tempo ormai. Il fenomeno, evidentemente, causa non poche problematiche, alle persone ma non solo. La siccità che interessa diversi territori sta mettendo in crisi i raccolti. E in svariate parti d’Italia si invita a razionalizzare le risorse.
Il caldo, però, oltre alle criticità gravi e più conosciute è una componente importante per i tanti blackout che in questa stagione estiva si susseguono e che possono provocare non pochi disagi. In caso di interruzioni prolungate, però, i cittadini possono richiedere un risarcimento fino a 300 euro. Ecco come procedere per ottenere l’indennizzo previsto.
Rimborso per i blackout estivi: in quali casi si può ottenere e come richiederlo
Ovviamente, tutto questo è dovuto ai picchi di utilizzo degli elettrodomestici, soprattutto per refrigerarsi. Se la corrente viene a mancare e la situazione si protrae per un periodo significativo, è possibile che i cittadini abbiano diritto ad un rimborso. Questo è applicabile quando il blackout supera le durate stabilite per legge. L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) spiega che, in caso di interruzioni prolungate della corrente, gli utenti hanno diritto ad un risarcimento automatico.
Le tempistiche e l’importo variano a seconda della durata dell’interruzione e del numero di utenze coinvolte. Ad esempio, per blackout che durano da 8 a 16 ore, il rimborso può essere di circa 30 euro per i clienti domestici e 150 euro per quelli non domestici. Se la durata supera le 16 ore, l’importo aumenta progressivamente, fino a un massimo di 300 euro.
Per ottenere il risarcimento, non è necessario fare domanda: esso sarà accreditato automaticamente sulla bolletta successiva. Tuttavia, è fondamentale segnalare l’interruzione al distributore locale per registrare correttamente l’accaduto. In alcuni casi, potrebbe essere utile conservare la documentazione che attesti il disagio subito, come prove di mancato funzionamento di apparecchiature essenziali o danni economici.