Una notizia che ha reso felici gli italiani: è possibile ricevere un rimborso da parte dell’Inps. Tuttavia, è necessario rispettare determinati requisiti.
L’Inps non è infallibile e può capitare che si creino disguidi tra l’ente e i contribuenti. Sono diversi i casi in cui l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale si è ritrovato costretto ad effettuare rimborsi con somme notevoli. Una notizia che non può fare altro che piacere, proprio come sta succedendo ora ad una certa categoria di cittadini grazie ad una svolta inaspettata.
Le leggi nascono per fornire delle prescrizioni giuridiche alle quali attenersi a seconda delle diverse situazioni in cui ci si potrebbe trovare. Non sempre, però, queste sono interpretate nel migliore dei modi e talvolta vengono a crearsi situazioni spiacevoli. Le sentenze potrebbero essere ribaltate da quanto deciso dalla Corte Costituzionale portando a svolte repentine e sono numerosi gli esempi a nostra disposizione.
Di recente, l’Inps è rimasto invischiato proprio in una vicenda del genere. Al centro della questione, troviamo la normativa che regola le Quote 100, 102 e 103 per l’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Queste prevedono l’impossibilità di dedicarsi ad una nuova attività lavorativa fino a quando vengono raggiunti i requisiti per poter beneficiare della pensione di vecchiaia (compiendo, dunque, i 67 anni di età).
Arriva la sentenza definitiva: l’Inps deve restituire i soldi, ecco chi potrà ottenere un rimborso
Chiunque risulti impegnato in un’attività – sia autonoma che subordinata – dovrà di conseguenza restituire all’Inps quanto percepito tramite la prestazione fino a quel momento. L’unica eccezione sono i redditi derivanti da collaborazioni occasionali che non superano i 5mila euro l’anno. L’ente, in applicazione della normativa, si è fatto rendere da numerosi pensionati la somma ricevuta con le varie Quote per via delle loro attività lavorative.
Tuttavia, in alcuni casi la restituzione si è successivamente dimostrata frutto di un errore dell’Inps. È quanto accaduto ad un pensionato residente a Vicenza che, dopo aver lavorato come comparsa per una serie televisiva, si è visto costretto a rendere 24mila euro all’ente. La sentenza del tribunale, tuttavia, ha smentito quanto predisposto poiché illegittimo.
Il giudice, infatti, ha dichiarato che nel momento in cui sussiste una disparità eccessiva tra quanto guadagnato dal contribuente – in questo caso 78 euro – e ciò che viene chiamato a restituire, la decisione dell’Inps risulta indebita. Il Tribunale di Vicenza, inoltre, ha richiesto all’ente di rimborsare le somme percepite dai cittadini nel mancato rispetto di quanto determinato dalla sentenza.