In pensione 7 anni prima da subito: possibilità, sussidi e agevolazioni da chiedere

Per chi vuole andare in anticipo, a 60 anni, ci sono alcune possibilità. Entriamo nel dettaglio del sistema pensionistico italiano.

Andare in pensione a 60 anni, con le attuali normative previdenziali italiane, sembra un obiettivo difficile da raggiungere. Le opportunità per ritirarsi dal mondo del lavoro a questa età sono limitate. Tuttavia, il legislatore ha introdotto alcune possibilità per le persone oltre i 60 anni, offrendo loro un sostegno economico. Vediamo se e come sia possibile andare in pensione sette anni prima.

In pensione 7 anni prima
In pensione 7 anni prima: com’è possibile? (Foto Web365 Srl) Ascoli.cityrumors.it

Ritirarsi dal lavoro a 60 anni è un’aspirazione che pochi possono permettersi, ma le normative italiane offrono alcune possibilità. Le pensioni anticipate ordinarie e la quota 41 per i lavoratori precoci sono le principali vie per raggiungere questo obiettivo. E c’è anche un paracadute per chi non rientra in questi requisiti. Molto, ovviamente, dipende dalle circostanze personali. Il nostro consiglio è sempre quello di affidarvi a professionisti del settore, prima di prendere qualsiasi decisione.

Le opzioni per i lavoratori 60enni

A 60 anni, un lavoratore ha due opzioni principali: il sussidio dell’Assegno di Inclusione o la pensione. Entrambe le soluzioni presentano delle difficoltà per l’accesso. Le pensioni anticipate ordinarie e la quota 41 per i lavoratori precoci sono le principali vie per andare in pensione a 60 anni o prima. Le altre forme di pensionamento richiedono un’età superiore ai 60 anni.

In pensione 7 anni prima
Pensioni: alcune possibilità per chi ha 60 anni (Canva foto) Ascoli.cityrumors.it

Le pensioni anticipate ordinarie non prevedono limiti d’età, ma richiedono 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Questi requisiti di contribuzione permettono di andare in pensione indipendentemente dall’età. La quota 41 consente di andare in pensione con 41 anni di contributi, a prescindere dall’età, per chi ha versato almeno un anno di contributi prima dei 19 anni. Tuttavia, il lavoratore deve anche essere disoccupato, invalido, caregiver o impegnato in uno dei 15 lavori gravosi.

Esistono alternative specifiche per le lavoratrici che permettono di andare in pensione a 59 o 60 anni. Opzione Donna prevede l’uscita dal lavoro a 59 anni per donne con aziende in crisi, invalide o caregiver con almeno due figli. Con un solo figlio, possono andare in pensione a 60 anni. Questa opzione richiede almeno 35 anni di contributi. Le donne con un’invalidità pensionabile pari all’80% possono lasciare il lavoro a partire dai 56 anni, mentre gli uomini devono aspettare fino ai 61 anni.

Per chi non riesce a soddisfare i requisiti per la pensione, l’Assegno di Inclusione rappresenta un’alternativa. Questo strumento è rivolto a minorenni, invalidi, persone in carico ai servizi sociali o sanitari e agli over 60. L’Assegno di Inclusione è un supporto contro la povertà, basato sulla situazione reddituale e patrimoniale del richiedente.

Per essere eleggibili, l’ISEE non deve superare i 9.360 euro e il reddito personale deve essere inferiore a 6.000 euro, con variazioni in base al numero di componenti della famiglia. Anche il patrimonio mobiliare e immobiliare viene considerato per l’assegnazione del sussidio.

Gestione cookie