Arrivano nuovi requisiti per accedere alla pensione anticipata: uscire dal lavoro qualche anno prima diventa più facile.
Ottime notizie per chi cerca una via di fuga dal lavoro: con i nuovi requisiti introdotti dal Governo, accedere alla pensione in anticipo sarà molto più semplice. Vediamo cosa è cambiato.
Andare in pensione un po’ prima dei 67 anni imposti dalla legge Fornero è il sogno di gran parte dei lavoratori. Per il momento, abolire la normativa non è stato possibile sia per mancanza di adeguate risorse finanziarie sia a causa della pesante denatalità che ha investito il nostro Paese negli ultimi anni. Tuttavia, da ora in poi, andare in pensione qualche anno prima sarà molto più semplice grazie ai nuovi requisiti stabiliti dal Governo di Giorgia Meloni per il biennio 2024-2026.
Pensione anticipata: tutti stanno verificando i nuovi requisiti e la gioia è tanta
La gioia è davvero tanta per i nuovi requisiti per accedere alla pensione anticipata. Da ora in avanti, lasciare il lavoro prima di aver compiuto 67 anni diventa più facile. Vediamo tutto nei dettagli. Attualmente – essendo ancora in vigore la legge Fornero – per accedere alla pensione di vecchiaia è necessario avere almeno 67 anni di età e non meno di 20 anni di contributi. Non solo: è necessario aver maturato un assegno previdenziale pari almeno all’importo dell’Assegno sociale che, per il 2024, corrisponde a 534,41 euro al mese.
Per la pensione anticipata ordinaria, invece, è sufficiente soddisfare il requisito contributivo, l’età anagrafica non conta. Per fruire di questa misura gli uomini devono avere almeno 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre le donne almeno 41 anni e 10 mesi. Chi ha iniziato a versare i contributi a partire dal 1996 – dopo che il sistema di calcolo contributivo ha sostituito quello di calcolo retributivo – può fruire di un’altra misura di prepensionamento.
Si tratta della pensione anticipata contributiva, che permette di uscire dal lavoro a soli 64 anni e con appena 20 anni di contributi. Tuttavia, per percorrere tale strada bisogna che l’importo dell’Assegno previdenziale maturato raggiunga certe soglie minime: 3 volte l’importo dell’Assegno sociale per gli uomini e le donne senza figli; 2,8 volte l’importo dell’Assegno sociale per le donne con un figlio e 2,6 volte l’importo per le donne con due o più figli.
Coloro che svolgono occupazioni usuranti o che lavorano almeno 78 notti all’anno, possono, invece, fruire di Quota 97,6 o – se sono lavoratori autonomi – di Quota 98,6. La prima prevede il pensionamento a 61 anni e 7 mesi con 35 anni e 11 mesi di contributi. Mentre la seconda il pensionamento a 62 anni e 7 mesi con 35 anni e 11 mesi di contributi.
Di recente, è stata comunicata una bellissima notizia: fino alla fine del 2026 i requisiti non verranno modificati. Non vi sarà nessun adeguamento dell’età pensionabile per i prossimi due anni. I primi cambiamenti ci saranno nel 2027 e, comunque, saranno solo di qualche mese.