Ottenere una pensione anche se si hanno pochi anni di contributi (o nessun contributo versato) è possibile. Scopriamo come!
Avere una lunga carriera lavorativa alle spalle è una fortuna al momento del pensionamento. Si apriranno molte porte e la pensione sarà sufficiente ma come farà chi ha maturato pochi o zero contributi?
Il sistema previdenziale italiano presenta diversi scivoli pensionistici dedicati a diverse categorie di cittadini. Ogni forma di pensionamento ha caratteristiche differenti ma sono tutte accumunate dalla presenza dei requisiti contributivi. Per la pensione di vecchiaia servono 20 anni di contributi, per la pensione anticipata ordinaria 41 anni e dieci mesi se donne e 42 anni e dieci mesi se uomini, per la pensione per i precoci 41 anni di contributi. Poi c’è l’APE Sociale con 30/36 anni di versamenti, Opzione Donna con 35 anni e Quota 103 con 41 anni.
Tutti limiti molto alti, che presuppongono una carriera lavorativa lunga e continua. Eppure per tante persone ciò non è stato possibile. Hanno lavorato pochi anni oppure non hanno svolto alcuna occupazione (almeno non in modo regolare con il versamento dei contributi). Come possono ottenere una pensione?
In pensione senza contributi, le strade possibili
I lavoratori che non sono riusciti ad accumulare venti anni di contributi possono lasciare il lavoro a 71 anni con minimo 5 anni di contribuzione. Tale scivolo si rivolge a chi ha versato il primo accredito contributivo dopo il 1° gennaio 1996 e a chi accetta il sistema di calcolo contributivo puro.
Una seconda possibilità è ottenere la pensione di inabilità per invalidi civili. Spetta a chi ha un’inabilità lavorativa totale del 100% e permanente e si trova in condizioni economicamente difficili. Tra le condizioni per accedere alla misura un’età compresa tra 18 e 67 anni, un reddito entro 17.920 euro nel 2023 e la cittadinanza italiana, UE o in possesso del permesso di soggiorno. Inoltre occorrerà avere la residenza stabile sul territorio italiano. L’importo della pensione è di 313,91 euro.
Un’altra alternativa è l’Assegno sociale che nel 2023 corrisponde a 503,27 euro per tredici mensilità. Spetta a chi ha un reddito personale entro i 6.542,51 euro all’anno o coniugale entro i 13.085,02 euro, ha compiuto i 67 anni e ha dieci anni di soggiorno continuativo in Italia.
Poi c’è la pensione di inabilità per dipendenti, autonomi, iscritti alla Gestione separata con impossibilità di svolgere ogni attività lavorativa. Occorrerà avere maturato almeno cinque anni di contribuzione e assicurazione di cui 156 settimane nei cinque anni precedenti all’inoltro della domanda.
Infine ricordiamo la pensione casalinghe/casalinghi che presuppone l’adesione ad un Fondo con versamenti periodici e volontari dei contributi.