Pagare l’affitto può diventare davvero un problema quando le risorse e la stabilità economica mancano. Ecco la soluzione migliore!
Cos’è il termine di grazia, ed in quali casi può essere adoperato? Che la crisi economica e l’inflazione stiano causando non pochi problemi di tipo finanziario, è abbastanza evidente. La maggior parte delle famiglie hanno grosse difficoltà ad arrivare a fine mese, per cui se c’è anche la minima possibilità di avere un aiuto in più nelle spese, va colto al volo. Ecco di cosa si tratta e chi riguarda.
La ratio del provvedimento risiede nell’art 55 della legge sull’equo canone n.392/1978. Appunto, si tratta di una misura abbastanza rilevante, la quale subentra in presenza di abbondanti difficoltà del conduttore nel pagare l’affitto del mese. Quali? Si tratta di situazioni molto gravi e avvenute in seguito alla stipulazione del contratto di locazione.
Queste possono essere riferite sia a questioni di salute che lavorative, ma anche per ulteriori questioni di una certa gravità. Soprattutto devono essere comprovate in maniera chiara e ufficiale. Per quanto tempo può essere richiesto l’ausilio della misura? Ecco tutto quello che c’è da sapere sul termine di grazia.
Quando si può non pagare l’affitto, ecco come risolvere!
Il provvedimento in questione, il termine di grazia, può essere richiamato nel corso di un quadriennio soltanto 4 volte, non di più. Si applica esclusivamente nelle abitazioni ad uso domestico, non attività di tipo commerciali. Queste ultime sono disciplinate invece dall’ 1453 e ss del codice civile, poiché implica il rilascio dell’immobile o la risoluzione del contratto di affitto. Come fare quando non si può pagare l’affitto? Ecco il rimedio!
Cos’è il termine di grazia? E’ la possibilità di richiamare in causa questa soluzione, la quale consta in un lasso di tempo, di norma circa 90 giorni, che il giudice può concedere al soggetto che non paga l’affitto. In questo arco di tempo stabilito, l’inadempiente ha la possibilità e il tempo di sanare la propria condizione, evitando così lo sfratto, la peggior conseguenza possibile.
Lo sfratto è fondamentale per la questione, perché se dopo il primo termine all’udienza fissata circa 10 giorni dopo, la condizione di morosità persiste, si può fissare solo un altro appuntamento. Se anche nel secondo avviene la stessa condizione, allora non ci sono altre conseguenze che sfrattare l’inadempiente.
Solo il versamento integrale delle somme stabilite durante le udienze ed in base agli arretrati, potrà far venir meno la peggior conseguenza possibile. Infine, solo in casi estremi in virtù sempre di quanto espresso nell’art 55, è possibile far durare di più il termine di grazia. La maggior durata arriva fino a 120 giorni, non si può andare oltre.
Questo è l’unico modo per gestire in maniera legale ed efficace la questione.
