Il 2024 si apre con un importante bonus rivolto a moltissimi cittadini. Il suo valore è interessante e potrebbe fare la differenza: i dettagli
Tra i molteplici bonus che anche nel corso del 2024 resteranno disponibili uno in particolare riveste un’importanza maggiore di altri per due motivi. Il primo è legato al fatto che verrà erogato direttamente in busta paga ed il secondo che questa erogazione sarà sostanzialmente automatica poiché basata sul reddito del lavoratore. La conferma è arrivata sul finire del 2023: scopriamo dunque di che cosa si tratta, qual è l’importo e chi lo riceverà.
Come dicevamo l’importo verrà corrisposto direttamente insieme allo stipendio pertanto la busta paga risulterà più alta ma, prima di entrare nel merito, è bene sottolineare chi sarà escluso da questo beneficio per evitare di creare successivamente confusione.
Bonus in busta paga per redditi fino a 28mila euro: chi lo riceverà
Sia i contribuenti incapienti che i pensionati ed in ultimo le partite Iva (sia lavoratori autonomi che titolari d’impresa) non sono inclusi in questa agevolazione mentre chi non lo ha ricevuto nei precedenti mesi e dovesse risultare beneficiario potrà ricevere anche un conguaglio con il rimborso delle mensilità nelle quali tale bonus non è stato erogato. L’agevolazione è per la verità molto nota dato che in passato era stata chiamata Bonus Renzi. Successivamente essa ha subito alcune variazioni riguardanti l’importo, portato da 80 a 100 euro al mese, ed i contribuenti beneficiari.
Oggi quello che è noto come ex bonus Renzi è rivolto ai dipendenti il cui reddito è compreso tra 15 e 28mila euro. Il rispetto della soglia reddituale, dunque, è condizione necessaria per poter ottenere l’integrazione allo stipendio la cui entità è però variabile. Ed infatti i 100 euro rappresentano il valore massimo di tale erogazione. Inoltre è necessario che le detrazioni superino l’imposta dovuta per poter ottenere l’ex bonus Renzi, pertanto occorre calcolare la somma delle detrazioni spettanti e relative alle spese sostenuta nel precedente anno di imposta.
Per quanto riguarda le somme non erogate a chi ne aveva diritto, i contribuenti dovranno inviare la dichiarazione dei redditi all’erario per fare in modo di ricevere in busta paga il rimborso. Da parte loro è richiesto inoltre l’invio della documentazione relativa alle eventuali spese riguardanti gli articoli 12 e 13 del Tuir, il testo unico delle imposte sui redditi. Tra queste rientrano ad esempio i lavori edilizi, il mutuo per la prima casa ed i carichi di famiglia. Per la compilazione del relativo modulo i lavoratori dovranno però aspettare il mese di maggio 2024 quando si procederà alla elaborazione del 730. Del conguaglio si occuperà l’Agenzia delle Entrate che andrà a versare il conguaglio ai lavoratori che ne hanno diritto.