Opzione Donna è lo scivolo pensionistico dedicato alle lavoratrici. Permette di lasciare il lavoro con largo anticipo, ma a quali condizioni?
Il sistema previdenziale italiano permette alle lavoratrici di ricorrere ad Opzione Donna lasciando il mondo del lavoro fino ad otto anni prima rispetto la pensione di vecchiaia, che si raggiunge a 67 anni di età.
Il pensionamento anticipato è l’obiettivo di tanti italiani, che non vogliono attendere per poter lasciare il lavoro. Dopo una vita di sacrifici e rinunce, molti iniziano ad avvertire il bisogno di riposo intorno ai 60 anni, specialmente in caso di occupazione pesante fisicamente o psicologicamente. Per fortuna, il sistema previdenziale offre ai lavoratori diversi scivoli di pensionamento anticipato, anche se con paletti che restringono la platea dei beneficiari.
Citiamo Quota 103, che si raggiunge a 62 anni di età e con 41 anni di contributi; la pensione contributiva, che permette di lasciare il lavoro a 64 anni, con 20 anni di contributi; la pensione per i precoci, che richiede 41 anni di contribuzione. Poi c’è Opzione Donna, la misura per le lavoratrici che può rivelarsi vantaggiosa ma solo in alcuni casi.
Opzione Donna, per quali lavoratrici la misura è conveniente
Opzione Donna nel 2024 permette di andare in pensione a 61 anni di età se la lavoratrice non ha figli, a 60 anni se ha un figlio e a 59 anni se ne ha due. Serviranno, inoltre, 35 anni di contributi e l’appartenenza ad una categoria tra invalide dal 74% in su, caregiver da almeno sei mesi e disoccupate/impiegate in aziende in stato di crisi.
Per accedere ad Opzione Donna, poi, la lavoratrice dovrà accettare il sistema di calcolo contributivo e lunghe finestre di decorrenza (12 mesi per le dipendenti e 18 per le autonome). A rendere lo scivolo poco conveniente è proprio quest’ultimo, dato che comporterà un netto taglio dell’assegno pensionistico se si hanno molti anni di contributi maturati prima del 1996. Potrebbero accettare il calcolo contributivo senza grandi danni, invece, le dipendenti più giovani con pochi contributi maturati al 31 dicembre 1996.
Sono avvantaggiate, proseguendo, le donne che sul finire della carriera hanno ottenuto stipendi non elevati o comunque più bassi rispetto all’inizio della stessa. La parte di pensione calcolata con il retributivo nel sistema misto, infatti, riguarda gli ultimi anni di occupazione. Se durante questi lo stipendio si è ridotto per un passaggio al part time, ad esempio, allora converrebbe uscire dal mondo del lavoro in anticipo con Opzione Donna perché non si avrebbero grosse penalizzazioni.