Una domanda che si fanno in molti è in quali casi si ha effettivamente diritto all’assegno di invalidità. Viene pagato anche con indice al 73%?
L’invalidità permette di riconoscere una percentuale specifica, in relazione alla propria disabilità e quindi alla limitazione che questa comporta, ottenendo dunque un sostegno o un’agevolazione economica corrispondente. L’assegno viene invece definito solo per soggetti di grado elevato, di conseguenza si ottiene da un certo livello in poi.
Non bisogna fare confusione, pertanto, tra riconoscimento generale di una certa percentuale di invalidità e ciò che riguarda il pagamento del beneficio con cadenza mensile. Spesso si cade in errore, ma sono due questioni totalmente differenti.
Assegno INPS con invalidità al 73%: si può avere? Cosa prevede la legge
Il decreto del Ministero della Sanità del 1992 stabilisce quelle che sono le tabelle da seguire per la percentuale di invalidità, quindi in relazione ad una determinata minorazione esiste un relativo supporto da parte dello Stato. Per parlare di invalidità effettiva, è necessario il riconoscimento di una percentuale minima del 33% – ovvero la determinazione di una limitazione lavorativa di un terzo.
Ovviamente, maggiore è la percentuale di invalidità corrisposta e maggiori saranno i benefici connessi. Il trattamento economico viene dato solo ed esclusivamente in certi casi, dunque non è automatico. L’assegno è chiamato AOI ed è una prestazione di tipo previdenziale e non assistenziale, a cui si uniscono poi una serie di benefici come l’esenzione per il ticket e altre formule assistenziali previste per gradi superiori.
L’AOI viene elargita a coloro che hanno un’invalidità superiore ai due terzi, solamente laddove vi siano 5 anni di contributi e 3 negli ultimi anni. Si tratta, quindi, di un beneficio connesso comunque con il sistema lavorativo che viene abilitato a partire dal 64% di invalidità. Nel 2024, è stato previsto un aumento del 5.4%, di conseguenza nel tempo questo beneficio può avere delle maggiorazioni.
Una volta raggiunta l’età pensionabile, esso si trasforma in pensione di vecchiaia, dunque viene ad essa integrato: non si possono ricevere due benefici. Coloro che invece hanno un’invalidità superiore al 73% non solo possono avere questo tipo di bonus, ma anche delle prestazioni aggiuntive e più corpose, sia di tipo economico che su base assistenziale. Si vedano ad esempio congedi, riduzioni economiche, possibilità di sgravio sul 730 e così via.
L’assegno di invalidità civile parziale viene corrisposto per i cittadini che hanno un’età tra i 18 e i 67 anni (al momento di età pensionabile) e laddove vi sia una riduzione pari al 74/99% ed esclusivamente nel caso in cui si rispetti la soglia di reddito. Questo, quindi, è un ulteriore beneficio rispetto all’AOI. Senza considerare invece coloro che hanno il 100% e che possono godere della Legge 104 con accompagnamento e dunque di un importo maggiorato, viste le condizioni di gravità.