La pensione anticipata contributiva è pronta a cambiare nel 2027. Le condizioni di uscita diventeranno più stringenti.
Attendere il pensionamento quando già si soddisfano i requisiti potrebbe rivelarsi una cattiva idea. Il Governo potrebbe cambiare le condizioni di accesso ad uno scivolo, rimanendo fuori dai giochi. Ed è quanto sta per capitare con la pensione contributiva.
La cristallizzazione del diritto non vige per tutti quanti gli scivoli pensionistici. Aver maturato oggi i requisiti per lasciare il mondo del lavoro con una misura non significa conservare l’opportunità per gli anni successivi come accade, invece, per Opzione Donna. I dipendenti che possono andare in pensione devono ragionare bene sul da farsi, come sta capitando per Quota 103.
I paletti sono già stati ristretti con finestre di decorrenza più lunghe e importo massimo dell’assegno pari a quattro volte il minimo, mentre per chi rimane al lavoro c’è un incentivo in busta paga. Una scelta difficile, soprattutto per chi può oggi o a brevissimo lasciare il mondo del lavoro con una pensione anticipata.
Si prevede che negli anni questa possibilità si ridurrà sempre più, dato che il sistema previdenziale italiano rischia il tracollo. Pochi lavoratori e troppi pensionati significherebbe non riuscire a pagare le prestazioni, ipotesi che potrebbe verificarsi tra non molto tempo.
Come cambierà la pensione anticipata contributiva nel 2027
Tra le pensioni che cambieranno c’è quella contributiva. Oggi permette il pensionamento a 64 anni di età e con 20 anni di contributi. Tra le condizioni, spicca anche il raggiungimento di un assegno mensile pari a tre volte il minimo, ossia 1.603,23 euro. Il limite scende a 2,8 volte per le donne con un figlio e a 2,6 volte per le lavoratrici con due o più figli. Lo scivolo è dedicato, ricordiamo, a chi ha iniziato a maturare contributi dal 1° gennaio 1996.
Cosa accadrà nel 2027? Si conteggerà il requisito contributivo effettivo sia con riferimento alla contribuzione obbligatoria che per quella volontaria e da riscatto in corrispondenza con la speranza di vita. Vuol dire che al crescere del requisito anagrafico aumenterà anche quello contributivo. Di conseguenza ,serviranno più contributi per il pensionamento anticipato.
Tutto questo succederà nel 2027 perché fino ad allora – o meglio fino al 31 dicembre 2026 – non ci saranno adeguamenti, essendo la speranza di vita leggermente calata negli ultimi anni a causa della pandemia da Covid 19. Ma, una volta che essi riscatteranno, arriveranno pessime notizie per i contributivi puri. Nel biennio 2027/2028, ad esempio, potrebbe scattare un incremento di due mesi, portando i requisiti a 64 anni e due mesi di età e 20 anni e due mesi di contributi.