Pensioni di maggio, arriveranno in ritardo: il calendario completo

Maggio è alle porte: ecco, allora, date e importi per ciò che concerne le pensioni. Ci sarà uno slittamento e alcune novità.

Il tema delle pensioni in Italia è sempre caldo e attuale. Non solo sotto il profilo economico, ma anche per ciò che concerne quello politico e sociale. Oggi, però, non vi parliamo di modifiche al complesso sistema pensionistico del Paese. Ma di tempi e importi, con particolare riferimento al mese di maggio ormai alle porte. Ci sono alcune novità.

Slittano le pensioni di maggio
Le pensioni di maggio subiranno uno slittamento – (ascoli.cityrumors.it)

Come vi spiegheremo di qui a breve, infatti, a maggio l’erogazione delle pensioni subirà un ritardo. Forse, in realtà, faremmo bene a definirlo meglio uno slittamento. Ecco, allora, le date che riguardano sia chi riceve l’assegno pensionistico sul conto corrente sia chi invece opta per il ritiro materiale.

Pensioni di maggio: date e importi

Il 1° maggio, in cui si celebra la Festa dei Lavoratori, è un giorno festivo che comporterà uno slittamento dell’accredito delle pensioni per gli italiani. Per coloro che hanno scelto il versamento diretto sul conto corrente o sul libretto, i trattamenti pensionistici saranno disponibili a partire dal 2 maggio 2024. Per chi preferisce il ritiro in contanti, il processo seguirà un calendario di turnazione diviso per cognome. Le date indicate sono le seguenti.

Quali sono le date delle pensioni di maggio
Pensioni di maggio: date e importi – (ascoli.cityrumors.it)
  • Giovedì 2 maggio 2024: cognomi dalla A alla B;
  • Venerdì 3 maggio 2024: cognomi dalla C alla D;
  • Sabato 4 maggio 2024: cognomi dalla E alla K;
  • Lunedì 6 maggio 2024: cognomi dalla L alla O;
  • Martedì 7 maggio 2024: cognomi dalla P alla R;
  • Mercoledì 8 maggio 2024: cognomi dalla S alla Z.

Infine, ci sono delle eccezioni per i correntisti Banco Posta, che riceveranno l’accredito in anticipo tra il 30 aprile e il 1° maggio 2024. Ma non sono le uniche buone notizie riguardo l’accredito anticipato. I cittadini possono aspettarsi un assegno pensionistico più sostanzioso rispetto al 2023 grazie alla rivalutazione del 5,4%, iniziata a gennaio. Questo aumento non concerne solo le pensioni di importo basso, ma anche coloro che percepiscono un reddito compreso tra 15.001 euro e 28.000 euro.

Per coloro che si collocano in questa fascia, è prevista inoltre un’agevolazione fiscale e il merito e dell’eliminazione dello scaglione del 25% e all’applicazione di un’aliquota Irpef più bassa, pari al 23%. Tuttavia, è importante notare che l’incremento diminuisce all’aumentare dell’importo del trattamento pensionistico. Per comprendere appieno l’effetto delle rivalutazioni sulle pensioni, ecco alcuni esempi.

Un cittadino con un assegno mensile di 1.000 euro otterrà un aumento lordo di 54 euro. Chi percepisce una pensione di 2.000 euro, vedrà un incremento lordo di 108 euro. Per chi ha un’assegno di 2.500 euro, l’aumento sarà di 114,75 euro, mentre un pensionato che percepisce 3.000 euro registrerà un incremento di 85,80 euro. Le pensioni da 4.000 euro aumenteranno di 101,20 euro, mentre per quelle da 5.000 euro, l’incremento sarà di 100 euro. Infine, le pensioni di 6.000 euro vedranno un aumento di 71,40 euro.

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