Pensioni, quanti anni vengono regalati dall’INPS a chi non lavora

Pensioni e contributi, l’INPS dà la pensione anche a chi non ha lavorato: quant’è la cifra e il confronto con gli assegni “normali”.

Tra giovani lavoratori che pensano al loro futuro programmando la vecchiaia e chi, invece, dopo tanti anni di fatica (e contributi versati) è pronto ad uscire dal mondo lavorativo, la tematica delle pensioni è sempre al centro del dibattito, oltre che essere una questione prioritaria anche per l’esecutivo attualmente in governo.

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Pensioni con i contributi ma non solo: il confronto – ascoli.cityrumors.it

Le novità circa la riforma delle pensioni sono ormai attese per il prossimo anno, ma intanto alcuni lavoratori di lungo corso si chiedono se effettivamente convenga andare in pensione, oppure continuare a lavorare e aspettare; una scelta che, dopo i calcoli fatti, spetta al singolo cittadino.

E’ normale, per molti, percepire un assegno pensionistico correlato agli anni di contributi versati durante la propria carriera lavorativa, ma l’INPS paga anche chi non è riuscito ad assicurarsi una rendita simile. A quanto ammonta l’assegno e qual è il confronto con una pensione standard?

Pensione dai contributi e non solo: cos’è l’assegno sociale e il confronto con gli altri

Come ricordato dal sito money.it, sebbene la pensione venga calcolata con il sistema contributivo, c’è anche un assegno minimo per chi, durante la sua carriera lavorativa, non ha versato abbastanza contributi, ma ha comunque raggiunto l’età di 67 anni (quella necessaria per la pensione di vecchiaia).

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Quanto serve per raggiungere la cifra dell’Assegno sociale a chi versa i contributi: i calcoli ed il confronto – ascoli.cityrumors.it

In questo 2024, l’assegno minimo delle pensioni di vecchiaia è pari alla cifra di 534,41 euro al mese, con 13 mensilità erogate e per un totale di 6.947,33 euro l’anno. Per ottenere circa lo stesso importo, come suggerisce il calcolo riportato dalla fonte, con 20 anni di contributi versati servirebbe aver guadagnato almeno 19 euro l’anno, circa 1.455 euro mensili lordi. Nel caso si percepisca uno stipendio più basso sono necessari più anni di contributi versati o, viceversa, con uno stipendio più alto bastano meno anni di contributi.

Nel caso però che, un pensionato che ha versato dei contributi, arrivi ad avere (dopo il calcolo del sistema contributivo) un assegno più basso rispetto all’Assegno sociale, può comunque fare domanda per questo tipo di prestazione, in modo tale che la cifra da questo percepita sia integrata e raggiunga almeno il minimo stabilito di 534,41 euro al mese, evitando sicuramente un paradosso spiacevole per un lavoratore qualsiasi.

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