In alcune particolari situazioni diversi lavoratori hanno accesso a delle misure che permettono di assentarsi dal lavoro a lungo termine.
Il periodo estivo significa per molti lavoratori ferie: chi più e chi meno, infatti, i lavoratori dipendenti hanno diritto ad un totale di giorni retribuiti di ferie, purché ovviamente abbiano lavorato abbastanza per accumularli.
Il sogno di tutti sarebbe quello di andare in vacanza sempre ed essere pagati, anche se non sarebbe di certo una situazione eticamente corretta e, forse, alla fine risulterebbe anche noiosa e poco stimolante. Ci sono però dei particolari casi in cui, i lavoratori, hanno accesso ad una serie di misure che permettono di assentarsi da lavoro, venendo pagati, per molto tempo consecutivamente.
Grazie ad un particolare modo di pensionamento anticipato ed il congedo straordinario, si può restare a casa pur continuando a percepire normalmente il proprio stipendio: ecco i dettagli a riguardi e soprattutto i casi in cui si può utilizzare questa misura.
Pensione e congedo straordinario, non si va a lavoro ma si percepisce comunque lo stipendio in questi casi
Come ricorda il sito investireoggi.it, grazie ad una particolare normativa, chi ha necessita di assistere un parente (o comunque un membro del proprio nucleo familiare) disabile e rientra quindi nella categoria di caregiver, può usufruire del congedo straordinario, strumento che consente a dipendenti pubblici o privati di percepire comunque lo stipendio senza dover lavorare.
Come facilmente intuibile, la normativa è stata introdotta per garantire ai disabili gravi l’assistenza di cui hanno bisogno; in alcuni casi, infatti, i permessi retribuiti mensili (tre al mese) non sono sufficienti e non garantiscono una degna assistenza al disabile. Non tutti, dunque, possono usufruire di questa normativa, anche se per chi ne ha diritto ed è in età avanzata potrebbe risultare anche una via diretta per l’uscita dal lavoro.
Essendo retribuiti con lo stipendio base e dando anche diritto alla copertura figurativa, i mesi di congedo (che sono un massimo di 24) rientrano pienamente nel conteggio per ottenere gli anni minimi di contributi versati e poter sfruttare le varie opzioni per andare in pensione, a seconda del caso specifico del singolo lavoratore. Di fatto, quindi, in alcuni casi si potrebbe prendere il congedo e salutare direttamente il lavoro, andando in pensione allo scadere dei 24 mesi. Ovviamente, lo ripetiamo, è una misura di cui possono godere solamente le persone che devono assistere persone conviventi con una grave disabilità.