Adesso sarà possibile smettere di lavorare 7 anni prima della pensione. In alternativa riceverai un assegno da parte dell’Inps: la novità.
Tutti i cittadini adesso potranno smettere di lavorare fino a sette anni prima della pensione. Infatti adesso riceverete questo assegno Inps tutti i mesi. A fornire tutte le info a riguardo ci ha pensato proprio l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale che ha fornito delle nuove istruzioni per l’accesso: cosa bisogna sapere.
Adesso si potrà andare in pensione con sette anni d’anticipo e tutto questo grazie all’ultimo assegno erogato dall’INPS. L’Istituto di recente ha infatti pubblicato delle nuove istruzioni per quanto riguarda l’accesso all’Assegno Straordinario di Solidarietà da parte dei lavoratori coinvolti nei processi di agevolazione all’esodo pensionistico, noto anche come incentivo all’esodo. Queste nuove indicazioni, integrate alle circolari precedenti (n. 123/2011, 90/2015 e 104/2015), forniscono dettagli importanti per i datori di lavoro destinatari dei Fondi di solidarietà.
All’interno dell’ultima normativa l’INPS sottolinea l’importanza di esporre correttamente nella denuncia della contribuzione (flusso Uniemens) di dicembre 2023 l’Assegno a carico dei datori di lavoro destinatari dei fondi di solidarietà. Mentre per gli iscritti al fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD) sarà essenziale valorizzare il tipo di copertura “X” l’elemento <Settimana> dalla competenza del mese. Per tutti gli interessati è quindi importante capire come funziona l’assegno straordinario di solidarietà per 5-7 anni, andando a scoprire la definizione ed i requisiti.
Smettere di lavorare prima della pensione: l’assegno erogato dall’Inps tutti i mesi
L’Assegno Straordinario rappresenta una prestazione economica erogata dai Fondi di solidarietà Bilaterali ai lavoratori di determinati settori che raggiungono i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato entro i cinque anni successivi alla risoluzione del rapporto di lavoro. Questo beneficio è concesso previo accordo aziendale o territoriale, nell’ambito di una riorganizzazione aziendale di imprese destinatarie dei Fondi di solidarietà. Ad essere coinvolti in questo programma troviamo il Credito ordinario, il Credito cooperativo, i Tributi erariali, le Poste Italiane, le Ferrovie dello Stato, le Imprese assicuratrici e società di assistenza ed il Trentino.
La richiesta dell’assegno Straordinario deve essere presentata attraverso l’apposito modulo disponibile sul sito INPS, differente per ogni settore. Il sussidio accompagna il lavoratore fino al raggiungimento dei requisiti ordinari per un massimo di 5 anni, o in alcuni settori fino a 7 anni. L’importo corrisponde a quello della pensione che il lavoratore percepirebbe in base ai contributi necessari per la maturazione della prima pensione utile. Bisogna sottolineare che questo assegno è fisso nel tempo e non è soggetto a rivalutazione. Ma esiste anche un’alternativa a quello che è l’Assegno Straordinario di Solidarietà.
L’alternativa prende il nome di Isopensione. Questo è un meccanismo simile con la differenza fondamentale che il datore di lavoro è responsabile del sussidio al lavoratore incentivato ad avviarsi alla pensione. Potranno attivare l’Isopensione tutte le aziende con più di 15 dipendenti, visto che questa consente loro di stipulare accordi con le organizzazioni sindacali per la collocazione degli esuberi vicino alla pensione di vecchiaia o anticipata ordinaria. Fino al 2026 questo anticipo può estendersi fino a un massimo di 7 anni anziché i tradizionali 4 anni. Queste quindi sono le due opzioni per potere andare in pensione in anticipo.