Quale congedo è possibile ottenere con la 104 per se stessi? Tutte le possibilità

Sono diversi i vantaggi in termini economici per chi si prende cura di parenti o familiari con disabilità gravi. Ecco cosa c’è da sapere.

La Legge 104/92 è una normativa italiana che prevede specifici sostegni e agevolazioni per uomini e donne con disabilità e per i loro familiari o caregiver. Tra questi, si trovano permessi lavorativi e congedi, pensati per favorire l’assistenza e la cura di persone con invalidità gravi. Un elemento importante di questa legge riguarda la possibilità di ottenere un congedo di due anni, ma ci sono dettagliate condizioni e limitazioni che è bene conoscere.

Vantaggi economici per chi è beneficiario della legge 104
Cosa c’è da sapere sulla Legge 104 per chi assiste un familiare con disabilità grave – ascoli.cityrumors.it

Quest’ultimo, come normato dall’articolo 42 del Decreto Legislativo 151/2001, è un diritto riservato ai caregiver, quindi a chi bada ad un familiare con disabilità grave. Questo vuol dire che il lavoratore invalido non può richiederlo per se stesso.

Per i dipendenti con disabilità, il sistema italiano mette a disposizione invece la possibilità di richiedere un congedo ogni due anni non retribuito, assicurato dall’articolo 4 della Legge 53/2000, che consente di mantenere la propria occupazione senza remunerazione e senza svolgere attività lavorative durante l’assenza.

Quali sono i vantaggi economici per i titolari della Legge 104

Questa distinzione nasce dall’obiettivo principale della Legge 104: aiutare l’assistenza alle persone con disabilità. Per gli invalidi stessi, la normativa prevede altre forme di sostegno, come agevolazioni fiscali e prestazioni economiche, inclusa l’indennità di accompagnamento per chi ne ha i requisiti.

I vantaggi per chi cura un beneficiario di Legge 104
I vantaggi economici per chi ha diritto alla Legge 104 possono essere di varia natura – ascoli.cityrumors.it

I titolari dei diritti della Legge 104 affetti da disabilità grave possono accedere a permessi giornalieri o mensili retribuiti, con inclusione della contribuzione previdenziale figurativa. Ciò significa che, anche durante i periodi di assenza, viene mantenuto il diritto allo stipendio e alla contribuzione previdenziale, come se il lavoratore fosse attivo.

Questi permessi sono finanziati dall’INPS e non comportano perdite economiche immediate per il datore di lavoro. Inoltre, è possibile che un dipendente disabile grave assista un familiare disabile, avvalendosi della possibilità di sommare i permessi a disposizione, fino ad un massimo di sei giorni al mese, senza che essi siano aggiunti o trasferibili al mese successivo.

Per avere accesso ai permessi previsti dalla Legge 104, bisogna avere con sé un certificato che attesti la condizione di disabilità grave, rilasciato dalla Commissione Medica Integrata ASL/INPS. Questo documento è fondamentale sia per i permessi personali che per quelli relativi all’assistenza di un familiare.

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