Tanti italiani temono che l’importo della loro pensione sarà troppo basso. Quali sono le soluzioni che permettono di dormire tranquillamente?
I giovani hanno un grande timore (fondato), ossia che quando andranno in pensione dovranno accontentarsi di un importo dell’assegno ben più basso rispetto allo stipendio percepito.
Le previsioni suggeriscono un futuro nero per i lavoratori di oggi. Il sistema di calcolo contributivo riduce nettamente la pensione aumentando il divario tra stipendio e trattamento previdenziale. E, considerando che le retribuzioni medie sono già basse e spesso insufficienti per puntare ad una buona qualità della vita, si capisce bene come si possa guardare con terrore a ciò che verrà. Il tema “pensioni” è sempre stato caldo, ma mai rovente come negli ultimi anni.
C’è addirittura il dubbio sull’eventualità che lo Stato non possa più nemmeno pagare le prestazioni, a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’inverno demografico. Insomma, i timori – come detto – sono fondati. Da qui, la decisione di tanti giovani di cercare soluzioni di risparmio fin da subito per avere un’entrata aggiuntiva da affiancare all’assegno pensionistico. Gli ETF sono tra le vie che maggiormente stanno attraendo le nuove generazioni. Di cosa si tratta?
Costruire la pensione di domani partendo dagli ETF: cosa sono e come funzionano
Pian piano, gli italiani stanno prendendo atto del fatto che la pensione pubblica non permetterà loro di vivere una serena vecchiaia. Sempre più giovani decidono di optare per una pensione integrativa investendo privatamente in strumenti finanziari. Gli under 34, nello specifico, combinano un Fondo pensione privato con un investimento in ETF, oppure scelgono esclusivamente il secondo.
Grazie a questi strumenti è possibile investire in azioni a basso costo costruendo attività nel lungo periodo. L’ETF è un fondo indicizzato negoziato in Borsa che replica il rendimento di indici noti. Essi, dunque, permettono di investire economicamente nell’intero mercato attraverso un solo mezzo. I giovani stanno scegliendo questo strumento perché, se si guarda alla performance storica, gli ETF azionari globali hanno avuto risultati migliori rispetto alla media dei fondi pensione.
Parliamo di un rendimento del 6% annuo contro il 4,2% al netto dei costi di gestione. Ad ottenere i maggiori rendimenti sono coloro che hanno reinvestito la liquidità extra, derivante dalle deduzioni fiscali dei Fondi pensione, in piani di accumulo ETF azionari globali. La combinazione tra le due forme di investimento è, quindi, probabilmente la più efficace. Qualunque sia la scelta per il futuro, sta arrivando un segnale forte da parte dei giovani. Hanno capito l’importanza di integrare la pensione.