Un genitore anziano che va a vivere con un figlio rientra nell’ISEE del nucleo familiare? Rischia di perdere la pensione?
Essere fiscalmente a carico è rilevante ai fini dell’ISEE? Rispondendo a questa domanda, si potrà comprendere come calcolare l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente indispensabile per accedere a bonus e prestazioni.
L’ISEE è il valore che indica la situazione reddituale e patrimoniale della famiglia. Più alto sarà, meno vantaggi economici si potranno ottenere. Per accedere ai bonus, infatti, occorrerà rispettare determinate soglie. Inoltre, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente può determinare una somma più o meno alta da ricevere – come nel caso dell’Assegno Unico. Con ISEE entro i 17.090,61 euro, si avranno 199,4 euro per ogni figlio a carico. Mentre con ISEE sopra i 45.574,96 euro, si otterranno 57 euro a figlio.
Le agevolazioni che richiedono l’ISEE sono numerose, dal Bonus asilo nido al Bonus psicologo, dalla Carta Dedicata a te alla Carta Acquisti, fino alla Carta della Cultura. Ma come si calcola questo? Bisogna compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica inserendo dati, redditi e patrimonio di ogni componente del nucleo familiare. Nella definizione ai fini ISEE, per nucleo familiare si intende quello compreso nello Stato di Famiglia rilasciato dal Comune di residenza del nucleo stesso. Se un genitore va a convivere con i figli, dunque, cosa succede?
ISEE e genitori conviventi con i figli, si rischia di perdere la pensione?
Più redditi significa un valore ISEE maggiore e, quindi, la possibilità di essere estromessi da alcuni benefici. Oppure di ottenere una riduzione dell’importo di un bonus o un trattamento. Può accadere, ad esempio, ad una pensione di reversibilità. Aumentando l’ISEE, la cifra percepita potrebbe ridursi o addirittura si potrebbe perdere la prestazione. Da qui l’importanza di capire cosa accade se un genitore anziano percettore di pensione di reversibilità va a vivere con i figli.
Nel conteggio rientrano i componenti del nucleo familiare del richiedente e, di conseguenza, si tiene conto della residenza comune. Questo comprende, dunque, i soggetti componenti della famiglia anagrafica – ossia tutte le persone che coabitano e hanno la stessa residenza e che sono legate da vincolo di matrimonio, affinità, parentela, tutela, affido o adozione.
Ognuna di esse rientra nella Dichiarazione Sostitutiva Unica. Coabitazione e residenza, quindi, sono i fattori chiave che determinano l’appartenenza ad uno stesso nucleo familiare e alla stessa DSU. Il genitore che si trasferisce dal figlio cambiando residenza, rientrerà nell’ISEE familiare che avrà un valore più alto aumentando i redditi.