Se lavori troppo da adesso puoi chiedere il forte risarcimento, finalmente diritti tutelati

Stressato per il troppo lavoro? Adesso è possibile chiedere un forte risarcimento al datore di lavoro, scopri come fare.

Orari improponibili, interminabili giornate lavorative che si traducono in stress ripercuotondosi negativamente sulla vita del dipendente. Sempre più lavoratori italiani si lamentano del progressivo deterioramento delle loro condizioni lavorative. C’è poco da girarci intorno: il superlavoro è una delle vergogne del nostro tempo.

Come chiedere il risarcimento per il troppo lavoro
Il lavoratore sovraccaricato può chiedere un risarcimento – ascoli.cityrumors.it

Anche la Corte di Cassazione è intervenuta di recente per ribadire, come già fatto in passato, che i lavoratori hanno diritto al risarcimento del danno provocato dal troppo lavoro che li priva di momenti da dedicare invece al riposo, alla famiglia, allo svago. Il diritto al risarcimento, secondo la Suprema Corte, non matura solo in presenza di reati come il mobbing.

Ha diritto a essere risarcito infatti anche il lavoratore costretto a sottostare a condizioni eccessivamente stressanti, obbligato a lavorare più di quanto previsto dal CCNL di riferimento o dalla legge. Va da sé che non c’è lavoro senza una qualche dose di stress e fatica. Perché si possa parlare di superlavoro è necessario accertare il danno biologico.

Risarcimento da superlavoro, ecco quando il lavoratore ne ha diritto

Come è facile intuire, la giurisprudenza in passato ha faticato a definire il concetto di superlavoro. Per semplificare possiamo dire che non è tanto il fatto di lavorare più del dovuto a far maturare il diritto al risarcimento, quanto le conseguenze del superlavoro (ad esempio lo stress) sul lavoratore, nocive per la sua qualità di vita. 

Superlavoro come ottenere il risacrimento
Ecco come fare per essere risarciti per lo stress da superlavoro – ascoli.cityrumors.it

Ma come provare lo stress da superlavoro e le sue ricadute dannose sulla vita del lavoratore? La Cassazione ha stabilito due condizioni per la richiesta di risarcimento, ovvero la presenza di superlavoro e di un danno biologico. Il superlavoro è definito da diversi elementi come il continuo e costante superamento dell’orario di lavoro, l’imposizione di straordinari, l’eccessiva pressione per raggiungere determinati risultati. 

Concorrono a formare la definizione di superlavoro anche gli standard irrealistici o raggiungibili solo a spese della rinuncia alle pause e al benessere del dipendente, costretto magari a rinunciare alle ferie o a lavorare durante le vacanze, perfino nei giorni di riposo. Il superlavoro deve poi aver prodotto un danno biologico. Per la Cassazione, attenzione, il nesso causale è implicito: il lavoratore non è tenuto a provarlo (a meno che il datore di lavoro non ne contesti le dichiarazioni o porti prove contrarie). 

Per chiedere il risarcimento il lavoratore dovrà fare ricorso in tribunale tramite il proprio avvocato. La Cassazione ha stabilito un onere probatorio molto ridotto per il lavoratore che però dovrà dimostrare di aver dovuto sottostare a condizioni lavorative superiori alla normale soglia di tollerabilità. Spetterà poi al giudice stabilire se il ricorso del lavoratore è effettivamente motivato. In assenza di contestazioni, ribadiamo, l’onere della prova ricadrà sul datore di lavoro, chiamato a dimostrare di aver adottato ogni precauzione possibile a tutela dell’integrità psico-fisica del lavoratore.

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