La pensione di reversibilità può essere attribuita ai figli di un genitore deceduto anche se lavorano ma solo a determinate condizioni.
La pensione di reversibilità viene ricevuta, in genere, dal coniuge di una persona deceduta. Se però, anche il coniuge è deceduto o la persona defunta non si è mai sposata ma ha dei figli riconosciuti, questi ultimi hanno il diritto di ricevere la pensione di reversibilità.
Naturalmente esiste una serie di precise regole che stabiliscono in quali casi i figli possono riceverla, dal momento che questa misura viene messa in atto per sostenere il reddito di figli non ancora autonomi dal punto di vista economico o che, per vari motivi, non potranno esserlo mai.
In linea generale, quindi, hanno diritto a ricevere la pensione di reversibilità di un genitore deceduto:
- i figli minorenni
- i figli disabili
- i figli che stanno ancora studiando, fino a 21 anni se sono iscritti alla scuola superiore, fino a 26 anni se sono iscritti all’università.
Nel primo e nel secondo caso non ci sono regole aggiuntive particolari: determinare quando un figlio è maggiorenne è una questione matematica, mentre la disabilità a cui si fa riferimento è un tipo di disabilità grave che renda di fatto inabili al lavoro.
Bisogna invece fare delle precisazioni in merito ai casi dei figli maggiorenni, che in determinati casi potrebbero perdere il diritto alla pensione di reversibilità e poi riacquisirlo in un secondo momento.
Chi lavora può ricevere la pensione di reversibilità?
Molto spesso i giovani che studiano svolgono anche lavori saltuari che assicurano loro una certa autonomia economica anche se non li rende di fatto indipendenti dal sostegno economico della famiglia di origine. Si potrebbe pensare che, cominciando a lavorare, si perda il diritto a ricevere la pensione di reversibilità, ma non è esattamente così.
La Corte di Cassazione ha infatti stabilito che uno studente dedito ad attività lavorative precarie o saltuarie, non perderà la pensione destinata ai superstiti.
La legge attuale determina che se il reddito percepito nell’arco di un anno è superiore a 8.872 Euro, non si perde il diritto alla pensione di reversibilità, mentre nel caso in cui quella soglia fosse superata, il diritto al ricevere la pensione verrebbe meno.
Va specificato però che se un figlio che riceve la pensione di reversibilità in un anno guadagna più di quella somma e perde il suo diritto, potrebbe recuperarlo in seguito se i suoi guadagni dovessero tornare al di sotto di quella soglia.