Silenzio assenso per il TFR, significa che non prenderò la buonuscita alla fine del rapporto di lavoro?

Come funziona il silenzio-assenso relativo al TFR nella pensione complementare giovani? Scopriamo i dettagli e gli errori da non commettere.

Che cos’è il silenzio-assenso relativo alla scelta di destinazione del TFR? Ebbene, si tratta di una misura che, a partire dal 2007, concede a ciascun lavoratore assunto per la prima volta nel settore privato sei mesi di tempo per comunicare la propria intenzione di lasciare il TFR, ovvero il Trattamento di Fine Rapporto, all’azienda presso cui è impiegato oppure di destinarlo ad un fondo pensione di categoria.

Le pressioni di lobby e di sindacati su un nuovo silenzio-assenso per il TFR
La misura del silenzio-assenso relativo al TFR è stata introdotta nel settore privato nel 2007 – ascoli.cityrumors.it

Se il lavoratore non si esprime a riguardo entro i sei mesi di tempo, ecco che scatta il silenzio-assenso: in altre parole, in questi casi il TFR viene versato automaticamente nel fondo prensione detto negoziale come indicato dal CCNL, ovvero dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro. Inoltre, quindici anni dopo l’introduzione della misura nel settore privato, dal 2022 la misura è stata estesa ed applicata anche ai dipendenti pubblici, con l’eccezione dei dipendenti impiegati nel settore accademico-scolastico e dei dipendenti assunti fino all’anno 2018.

Ora, però, le lobby bancarie ed assicurative, nonché i sindacati, premono sul Parlamento italiano affinché la misura venga modificata. In che modo? La richiesta è di introdurre a partire dal 2024 la necessità di avanzare una scelta esplicita da parte di tutti i lavoratori che hanno optato per il TFR aziendale, tanto i neo assunti quanto i “veterani”. Se ciò non avverrà, ecco che il TFR verrà destinato automaticamente al fondo pensione negoziale di riferimento in base al CCNL. Ma perché queste pressioni?

I motivi delle pressioni esercitate per modificare la misura

Perché, dunque, banche, assicurazioni ed anche sindacati premono sul Parlamento affinché queste modifiche vengano effettuate?

Le pressioni di lobby e di sindacati su un nuovo silenzio-assenso per il TFR: vediamo di cosa si tratta
La misura del silenzio-assenso relativo al TFR è stata introdotta nel settore pubblico nel 2022 – ascoli.cityrumors.it

Ebbene perché, a quanto risulta, l’interesse dei lavoratori sotto i 35 anni di età alla sottoscrizione di forme pensionistiche complementari risulterebbe il più basso d’Europa. E, per i gestori dei fondi, meno partecipazioni da parte delle giovani leve significa meno entrate.

Inoltre i fondi, a seguito del periodo di crisi economica ed al ritorno dell’inflazione dello scorso anno, hanno registrato perdite che non è esagerato definire rovinose. E perché anche i sindacati risultano d’accordo con la proposta di modifica? È presto detto: perché sono entrati nei consigli di amministrazione dei fondi pensione. 

I rischi che, nel caso le modifiche vengano effettivamente effettuate, molti lavoratori che hanno deciso di lasciare il proprio TFR in azienda se lo ritrovino affibiato ad un fondo pensione, e per i più disparati motivi come essersi dimenticati della scadenza o anche non essere stati opportunamente informati a riguardo, è tutt’altro che basso. Per questo, e non a torto, alcuni lo definiscono una sorta di “scippo”, nel caso verrà effettuato. Si attendono quindi le decisioni del Parlamento.

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