Spendere meno sulla spesa alimentare? Ecco come contrastare il caro inflazione

A fare una stima delle conseguenze dell’innalzamento dell’inflazione sulle abitudini degli italiani è la Coldiretti. Ecco i dati.

Come si combatte l’inflazione al +10,5% sui prodotti da mangiare? Gli italiani non hanno altro modo se non tagliare la spesa alimentare, e così comprano sempre meno cibo. I prezzi dell’ortofrutta sono sempre più alti. A volte le cifre triplicano rispetto ai prezzi degli scorsi anni. I dati Istat sull’inflazione a luglio 2023 riportano un aumento dei prezzi del +13,8% per la frutta e del +19,8% per la verdura.

Spendere meno sulla spesa caro inflazione
Spendere meno sulla spesa? Ecco come contrastare il caro inflazione – ascoli.cityrumors.it

A scatenare l’innalzamento dei prezzi è complice anche il cambiamento climatico. Cioè il fatto che tante produzioni Made in Italy sono state colpite da alluvioni, grandinate e nubifragi intervallati da pesanti ondate di calore. A tutto questo si aggiungono le tensioni sui costi di produzione legate alla guerra in Ucraina

Perché i prezzi degli alimenti salgono sempre di più

Oltre i motivi già citati ci sono anche quelli di natura logistica dovuti al deficit di cui soffre il Paese. Con l’aumento dei carburanti la logistica arriva ad incidere per circa 1/3 dei costi di produzione della frutta e verdura in Italia per il gap infrastrutturale che costa al nostro Paese oltre 13 miliardi di euro. Ciò penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Stati dell’Unione Europea (analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga).

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Spesa alimentare in aumento, come spendere meno – ascoli.cityrumors.it

Si tratta di un aggravio per gli operatori economici italiani superiore dell’11% rispetto alla media europea. In un Paese come l’Italia dove – sottolinea la Coldiretti – l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada l’aumento di benzina e gasolio, ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori.

L’inflazione sale e gli italiani tagliano la spesa, meno cibo nei carrelli. Come risolvere? Una piccola boccata d’aria per le famiglie italiane alle prese con il caro spesa potrebbe venire dall’aumento di fondi del Pnrr con 2,5 miliardi destinati agli accordi di filiera, alla logistica e alle misure agricole. Secondo Coldiretti questa può rappresentare l’unica via di salvezza per una filiera così importante per l’economia italiana, dato il momento difficile che tutto il settore sta attraversando.

L’agroalimentare Made in Italy ha dimostrato concretamente la propria capacità di saper cogliere l’opportunità del Pnrr. Per cui, sempre secondo Coldiretti, l’incremento dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza va nella direzione auspicata di ‘raffreddare’ il carovita che pesa sulle tasche degli italiani.

È importante sostenendo con gli accordi di filiera la produzione in settori cardine, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura. Un’occasione unica che – conclude la Coldiretti – non va sprecata per crescere e garantire una più equa distribuzione del valore lungo la filiera, dal produttore al consumatore.

I consigli per spendere di meno

Coldiretti consiglia di fare acquisti ripetuti in base alle esigenze giornaliere della famiglia in modo da tagliare gli sprechi senza accumulare prodotto che poi non si consuma. Diventa importante anche verificare la provenienza italiana, acquistare prodotti locali che non devono viaggiare troppo.

Meglio ancora è comprare direttamente dagli agricoltori o nei mercati contadini e non cercare per forza il frutto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali.

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